"Sono emozionato, grazie per il vostro affetto". Comincia così la chiacchierata telefonica di Massimo Moratti, intervistato da Sky Sport in occasione del suo 80esimo compleanno. 

Festeggerà fino al 31 maggio?
"Sono in attesa di quel giorno".

La prima immagine che le viene in mente della sua vita.
"Rimanendo nell'ambito calcistico, la prima immagine è Vienna con la mia famiglia e la prima Coppa dei Campioni. Ripenso all'esperienza che abbiamo avuto io e mio padre". 

La decisione che la rende orgogliosa ancora oggi presa all'Inter?
"Quello che ci ha fatto piacere vedere è stato l'acquisto di Ronaldo, certamente un qualcosa di inaspettato. Una sorpresa come piaceva fare all'Inter. Poi spero che Inter Campus resisterà nel tempo, un'operazione che funziona benissimo e fa felice un sacco di gente".

Le ha fatto più male vedere le lacrime di Ronaldo il 5 maggio o il suo sorriso dopo il gol segnato all'Inter con la maglia dell'Inter?
"Aahaha. Quel sorriso mi diede fastidio, ma lui ha un carattere allegro e non si creò tanti problemi. Con la Lazio era un pianto disperato per lui, se si fosse trasformato un sicurezza magari avremmo vinto". 

Gli auguri di Mourinho le fanno tornare in mente il Triplete?
"E' un pensiero allegro, fu un momento di felicità per me e per tutti i tifosi. Bisogna essere duri per non commuoversi". 

L'Inter di Inzaghi è una cosa sola come quella del 2010?
"Sì, sì, stanno dimostrando carattere forte, superiore ad altre squadre. E' questa la particolarità della squadra di Inzaghi. Per quanto riguarda il 2010, non sono d'accordo con Cordoba: eravamo i più forti (ride, ndr).

Nell'Inter di adesso rivede un Jair?
"No, aveva un gioco talmente particolare... Era veloce e fantasioso, giocava ala, un ruolo che non c'è più nelle squadre di calcio di oggi. Ricordo Milito, fu meraviglioso a Madrid, a Siena e a Roma. Merita la nostra riconoscenza". 

Italia-Germania 4-3 e Italia-Brasile 3-2 sono partite mitiche, Inter-Barcellona 4-3 può diventare leggendaria nel tempo: la storia la si scrive con le vittorie o con le emozioni?
"Sono le emozioni che ti portano un ricordo costante e bellissimo. Anche quelle negative, che ti danno un segno di un momento della tua vita. Il calcio ti mette sempre in queste condizioni. Queste similitudini ci sono tra queste partite, la semifinale è il trampolino che ti fa capire se sei veramente forte. Io ho avuto la fortuna di vedere due gare del 1982, Italia-Brasile e Italia-Germania, entrambe meravigliose ma la prima ti strappa il cuore". 

Inzaghi può aspirare nella galleria dei miti nerazzurri come Mourinho ed Herrera?
"Per me c'è già, prima di tutto è un po' di anni che è all'Inter dove ha conquistando titoli importanti. Ora è per la seconda volta in finale di Champions League. Ha già scritto una storia importante, è proprio bravissimo".

A Monaco non ci andrà proprio?
"Non è nei programmi, ma magari capiterà". 

Complimenti per quello che ha dato al calcio italiano. 
"Non ho fatto apposta (ride, ndr)". 

Sezione: News / Data: Ven 16 maggio 2025 alle 12:30
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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