La leggenda dell’Inter Sandro Mazzola ha parlato oggi ai microfoni de La Repubblica, presentando la sfida contro il Real Madrid, ricordando il match di Coppa dei Campioni del 1964 in cui realizzò una doppietta decisiva per la vittoria: “All'idea che domani l'Inter tornerà a giocare a Madrid mi viene in mente l'esatto momento in cui entrai allo stadio quella sera. È come fosse ieri. Cosa provai? Uscito degli spogliatoi, salii alcuni scalini e all'improvviso mi trovai di fronte Alfredo Di Stefano. Era il mio idolo, mi sembrava assurdo averlo lì a pochi metri, non riuscivo a crederci. Rimasi come imbalsamato. A ridestarmi fu Armando Picchi. Mi diede una botta sulla spalla e mi disse: noi andiamo a giocare, tu stai pure qui impalato a guardare Di Stefano. Quando giochi in contesti così particolari, sono cruciali i primissimi minuti. Anche a me capitò di giocare senza pubblico, in un piccolo stadio di provincia. Impiegai un po' di tempo a realizzare che stavo giocando sul serio e così i miei compagni”.

Sulla partita e sull’assenza pesante di Lukaku: “L’Inter può fare tutto, sempre, è nel suo Dna. Per i nerazzurri non esistono missioni impossibili. Più in generale, sulla partita secca di questi tempi può davvero succedere di tutto. Ci sono tanti esempi nelle ultime settimane. Sono caduti contro avversari meno blasonati anche il Liverpool, il Bayern Monaco e lo stesso Real. Penso che senza il belga e con Sanchez a mezzo servizio Conte dovrebbe inventarsi qualcosa dal punto di vista tattico. Il mago Herrera in questo era un fenomeno. Noi pensavamo di scendere in campo col solito schema, ma poco prima della partita si presentava in spogliatoio con la sua famosa lavagnetta a incasinarci i piani. Forse pensava che se eravamo stupiti noi avremmo stupito anche gli avversari. Un pronostico? Nella mia testa un risultato possibile lo ho. Ma lo penso solo, non lo dico".

Sezione: News / Data: Lun 02 novembre 2020 alle 21:28
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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