"Si sono giocate appena tre giornate, presto per emettere giudizi definitivi. La Juve c’è sempre, il Napoli di Sarri migliora di anno in anno ed è lì, e poi c’è l’Inter di Spalletti che può battersi ad armi quasi pari. Queste tre per me si contenderanno lo scudetto. I bianconeri hanno un organico molto competitivo e la solita solidità; i campani fondano la loro forza su un gioco ormai recepito a memoria mentre i nerazzurri ora hanno un tecnico che può far lievitare il collettivo e ciascun singolo. Un po’ dietro ci sono le due romane che, con un po’ di fortuna, possono inserirsi nella lotta". Questo il pensiero molto chiaro di Francesco Guidolin sulla griglia di partenza della nuova Serie A. 

E il Milan? 
"Montella deve assemblare un’intera squadra, non è facile. Con il mercato che la società ha fatto però è tutto possibile. Bonucci è stato un grande acquisto e dietro i rossoneri possono giocare a tre. Leonardo mi ricorda Pirlo per come sa avviare la manovra, Andrea era inimitabile quando si muoveva da regista con al fianco due centrocampisti". 

Che campionato prevede? 
"Spero si riveli spettacolare. Raggiungere risultati senza giocare bene per me è impossibile. Non credo che si possa andare a caccia solo speculando. Sarebbe brutto se si ripetesse la storia dello scorso anno, quando a gennaio sembrava tutto definito. Mi sembra che dietro tutte le squadre si siano attrezzate. Per esempio la Spal ha un buon progetto, un gioco consolidato, un’ottima squadra e ha centrato colpi importanti sul mercato". 

C’è così tanta distanza tra il nostro calcio e quello inglese? 
"Purtroppo sì. Innanzitutto la mentalità: la partita non è tra nemici ma tra avversari. Poi il match è vissuto in maniera quasi festosa dai tifosi inglesi, un divertimento insomma. Le strutture sono all’avanguardia proprio per favorire la visione e l’intrattenimento del pubblico. Sotto il profilo tecnico la vera differenza tra la Premier e il campionato è il ritmo di gioco. Ma non è vero che là si gioca sempre bene. Ci sono incontri di qualità e altri quasi scadenti. Infine gli stadi, che in Inghilterra creano ricchezza. Noi non possiamo ancora competere sotto il profilo finanziario con i top club britannici anche se ritengo che, alla luce di disponibilità enorme di denaro di alcune società, bisognerebbe imporre un tetto alle spese sul mercato". 

Sezione: News / Data: Gio 14 settembre 2017 alle 09:30 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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