Intervenuto ai microfoni di Radio 24 nel corso di 'Tutti Convocati', il presidente della Figc Gabriele Gravina parla del tema della ripartenza del campionato: "Io sono molto realista, mi rendo conto che esistano rischi molto attivi non solo legati all'andamento della curva epidemiologica ma anche ad aspetti culturali che permangono nella nostra società. In questi mesi abbiamo sviluppato degli anticorpi ed accumulato energie che ci permetteranno di trovare delle soluzioni con le quali mi auguro per il calcio si possa arrivare ad una chiusura di questi tornei e riavviare una stagione con maggiore serenità".

Quanto sperate che si possa parlare di nuovo dell'allentamento della quarantena?
"Il calcio non ha mai chiesto sconti, oggi ci sono norme che permettono di isolare il contagiato continuando gli allenamenti. Chiederemo al Ministro Vincenzo Spadafora di valutare una settimana prima dell'inizio dei tornei una revisione della norma che oggi crea grande ansia a questo movimento".

Si discute su tutti i temi, compreso l'algoritmo sul quale c'è un ampio dibattito.
"Vero, ma l'aquilone si sa che si alza di più controvento. Dobbiamo dimostrare come classe dirigente di avere soluzioni a tutti i problemi del calcio, soluzioni condivisibili e di facile attuazione".

Ma su cosa si basa quest'algoritmo?
"Mi spiace che l'espressione abbia dato l'idea di una pozione magica, che possa stravolgere il merito sportivo. Semplicemente, si tratta di un metodo di calcolo per arrivare alla ponderazione della classifica. Poi in Italia siamo bravi ad applicarci su espressioni che vogliono invece dare certezza ad alcuni rapporti. Questa espressione poi è stata anche ripresa dagli inglesi, mentre qui fa venire preoccupazione. Altro non è che una ponderazione attuata su criteri minimi affinché tutti vengano messi nelle stesse condizioni. Io non so se tra 3-4 giornate avranno giocato tutti le stesse gare. Cosa vogliamo fare in questo caso, cristallizzare la classifica sapendo che non tutti sono nelle stesse condizioni? Questa è una modalità che permetta di arrivare tutti nelle stesse condizioni. Lo stanno facendo gli inglesi, non è una media secca ma una valutazione basata su criteri come partite in casa e in trasferta, gol fatti e subiti, per dare equità alla classifica. La definirei un'assicurazione sullo svolgimento del campionato. Poi noi siamo responsabili dello stare insieme, del rispettare le regole. Il campionato per me non dovrebbe subire grandi sussulti e si dovrebbe arrivare alla fine".

Come valuta la posizione dei calciatori?
"Le loro posizioni sono state a volte legittime a volte discutibili, ma in una situazione di emergenza ciascuna componente ha avanzato le proprie motivazioni. I calciatori sono una componente fondamentale di questo mondo, ma anche loro sanno che da un'emergenza si esce tutti insieme. Il che non vuol dire portare a casa il miglior risultato possibile ma anche fare qualche piccola rinuncia".

Che tipo di rapporto c'è stato con Spadafora?
"Con lui ho avuto un ottimo rapporto, di confronto. La sua prudenza ha dato quell'atteggiamento strategico che ha permesso al calcio di arrivare alle condizioni per ripartire. Con lui ho condiviso due concetti fondamentali: ripartire quando sarebbe ripartito tutto il nostro Paese, ma soprattutto applicando un principio di prudenza per tutti i suoi protagonisti. I momenti di tensione ci sono stati, la voglia di accelerare comunque c'era in un processo che però forse sarebbe stato dannoso effettuare. Mi auguro che con la stessa disponibilità di confronto si possa limare qualche piccola restrizione".

Si può pensare ad un finale di campionato con una minima presenza di pubblico?
"Me lo auguro, è un auspicio. Sto seguendo la situazione degli impianti culturali, è impossibile che per uno stadio non possa esserci spazio per una percentuale minima di spettatori. A campionato iniziato potrebbe arrivare un altro piccolo segnale di speranza anche per ricompensare gli italiani dei loro sacrifici".

Per la prossima stagione è possibile traslare i playoff?
"Non c'è una decisione, c'è la base di una bozza di programma embrionale da parte della Lega Serie A che permette l'inizio della stagione il 12 settembre. In caso di impedimenti, la Figc può andare in deroga alle norme e riprogrammare la stagione".

Sezione: News / Data: Lun 01 giugno 2020 alle 14:30
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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