Sulle colonne de La Repubblica, Paolo Condò firma il suo elogio a Lautaro Martinez: "Non ha vinto il Mondiale da protagonista perché Julian Alvarez, che nell’autunno arabico andava come un treno, gli subentrò dalla terza partita nel ruolo di spalla di Leo Messi. Però quel titolo, timbrato in proprio dall’ultimo rigore contro l’Olanda nei quarti, gli è rimasto addosso: una polverina di stelle che brilla nelle serate di gala. La doppietta con la quale ha rovesciato la finale di Coppa Italia è la prova del salto di qualità: un diagonale gelido, perché in certe situazioni il tempo per pensare è anche tempo per angosciarsi, e una girata bollente, perché è l’istinto a fargli guadagnare il momento di anticipo su Milenkovic".

E ancora: "La doppia epifania di Lautaro arriva come una punizione per chi forse si pensava ancora protetto da qualche scudo, e non lo era più. Se l’Inter si fa bastare questa frazione per riportare a casa la coppa, resistendo alla pressione della squadra di Italiano in una ripresa colorata di viola, è perché la primavera dei tanti duelli superati ha trasformato una formazione in una ciurma". E ancora: "Che la soddisfazione convinca ancor più l’Inter della sua anima di fil di ferro. Con due coppe conquistate, il posto Champions vicino e il viaggio a Istanbul garantito la stagione di Inzaghi è da incorniciare. La firma finale non sarà semplice, ma l’Inter godrà della leggerezza di chi ha già fatto il suo. Un buon trampolino di lancio".

Sezione: News / Data: Gio 25 maggio 2023 alle 14:40
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
vedi letture
Print