Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, ha preso la parola nel corso del Social Football Summit di Roma parlando del pericolo sempre incombente rappresentato dai club dell'Arabia Saudita: "L’Arabia è un gigante, è un investimento che farà fino al 2034, la data dei mondiali. Sono 10 anni. Può essere una sfida e un rischio di vedere calciatori anche di qualità andare a giocare lì, ma può essere un’opportunità globale. Magari anche con interventi di regolazione della FIFA che adesso non ci sono stati". Si parla anche del nuovo accordo sui diritti televisivi del campionato: "È stata una negoziazione molto articolata e complessa. Abbiamo capito quanto il contesto fosse difficile perché nei mesi precedenti siamo arrivati nelle migliori condizioni possibili. Siamo riusciti a tenere in sicurezza un settore che aveva bisogno di una stabilità di entrate. La Serie A e le squadre di calcio non stampano moneta, quindi le entrate vanno costruite e create. Era difficile a livello nazionale immaginare di più, all’estero invece si può fare di più. Perché l’anno scorso, abbiamo spiegato al Governo, per l’estero avere tutti quei paletti era folle. Così ora in qualsiasi paese siamo liberi di negoziare senza paletti". 

A margine dell'intervento dal palco, Casini ha anche lanciato un appello al Governo: "Il quadro normativo deve aiutare la Serie A, togliere ora il Decreto Crescita non sarebbe il momento giusto. Aspettiamo di raccogliere dati e capire se ha funzionato o no". Parlando delle scommesse ha aggiunto: "Non è pensabile che il calcio non veda nulla di tutto quello che produce. Parliamo di oltre un miliardo di euro pagato allo Stato". Per la crescita dei ricavi, secondo Casini, poi sono fondamentali le infrastrutture. "Sono il problema principale. Purtroppo è un problema della Serie A, ma non è colpa della Serie A. La deresponsabilizzazione delle autorità istituzionali non è accettabile. Le squadre di A un minimo di mea culpa devono farlo perché non hanno investito negli anni 80 e 90 con degli investimenti che potevano permettersi. Ma se vediamo oggi Milan e Inter il problema non è nelle risorse che ci sono, ma c'è un tema burocratico. Di incapacità dei soggetti pubblici coinvolti nell'accelerare i lavori". Infine, una battuta sulla supersfida di domenica: "Juve-Inter sfida scudetto? E' presto per parlare di scudetto, ma sono prima e seconda in classifica quindi il derby d'Italia è senza dubbio una partita di cartello".

Sezione: News / Data: Mer 22 novembre 2023 alle 18:25 / Fonte: TMW
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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