"Cosa non mi piace del calcio di oggi? Di sicuro non mi piace il Mondiale per Club: se una partita finisce 10-0, qualcosa non va". Così Paolo Casarin parla della situazione degli arbitri al Corriere della Sera.

"Si deve tornare allo spirito dei padri fondatori. Basta complicazioni. Il cambio di regole costante rischia di uccidere il calcio, che è attacco e difesa: non vanno introdotte norme e interpretazioni che privilegiano solo una fase. Servono regole semplici, chiare e stabili. Il calcio non è di chi lo governa: è della gente. E l’arbitro è il servitore delle regole, non il padrone. La Var? Il problema non è la tecnologia, ma come la si usa. E quanto. Come per i telefonini. La Var è utile, magari l’avessi avuto io. Ma deve essere più veloce nelle decisioni per non destare dubbi. E occorre lavorare sull’uniformità. Va reintrodotto il concetto di volontarietà. Da quando l’hanno abolito, introducendo la variabile del movimento congruo o non congruo, si sono moltiplicate le decisioni assurde. Vedi i rigorini".

Casarin è molto critico anche sul fuorigioco semiautomatico. "Non si può annullare un gol per un’unghia. Va introdotto il concetto di luce". Certo la stagione degli arbitri non è stata di buonissimo livello. "Innanzi tutto l’arbitro deve tornare al centro. Oggi è ostaggio del Var. La tecnologia è un supporto, non può sostituire l’arbitro - dice - Apprezzo il lavoro del designatore Rocchi, che ha molti giovani e sta cercando il migliore indirizzo pur con tutte le difficoltà. Uno bravo è Colombo. Poi mi piacerebbe vedere più donne ad alto livello. Sono più serie, più rigorose, più sensibili degli uomini".

Sezione: News / Data: Mar 17 giugno 2025 alle 19:29
Autore: FcInterNews Redazione
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