ll fuorigioco, ovvero la posizione proibita in cui un giocatore non può trovarsi così da partecipare al gioco attivo, pena punizione per la squadra avversaria, venne inizialmente introdotto nel 1859. Tutto ciò venne inserito nello Sheffield Rules, la prima bozza del regolamento calcistico. Cinque anni dopo venne codificato ufficialmente.

Tuttavia, una partita senza regola del fuorigioco non sarebbe possibile: uno o due giocatori starebbero fissi davanti al portiere in attesa di ricevere dei  passaggi e segnare. Il calcio, d’altronde, non è mai esistito senza offside.

Nel corso del tempo, il fuorigioco subì diverse modifiche, l’impostazione iniziale del fuorigioco era infatti limitante per le manovre tattiche delle squadre e  frenava lo sviluppo verticale delle trame offensive. Il 13 giugno 1925 l'Ifab, depositaria unica delle regole, nell'annuale assemblea tenuta in rue de Londres a Parigi, decise di aggiornare le regole stravolgendo di fatto l’andamento del gioco. L'emendamento in questione riduceva da tre a due (portiere compreso) i difendenti necessari per tenere in gioco gli attaccanti. Il risultato fu una aumento della spettacolarizzazione del gioco.

Come riporta l'analisi dell'ex arbitro Paolo Casarin sul Corsera, il fuorigioco subì un altro cambiamento epocale nel 1990, ovvero con l’avvento della tv moderna. La Fifa attuò delle modifiche che diedero una scossa alla spettacolarizzazione del gioco del calcio puntando sul professionismo arbitrale, l’indebolimento del gioco difensivo, i recuperi del 10% di tempo di gioco, la limitazione del fuorigioco a quello attivo. "La tv mostrava errori arbitrali decisivi: per questo la tecnologia arrivò a certificare i gol sulla linea (Glt); poi gli arbitri accolsero la VAR come la cintura di salvataggio per i rigori. Non bastasse si cercò di vedere rigori inesistenti per fare più gol e ora si prova il fuorigioco semiautomatico. È una buona idea: ma i fuorigioco sono pochi e forse scompariranno quelli da interferenza in area. La tecnologia comanderà, all’arbitro resterà poco, visto che i suoi fischi meditati a metà campo rallentano il gioco e l’involontarietà in area è diventata colpa. Non sarà un calcio per tutti", ha spiegato l'ex arbitro.

Sezione: News / Data: Dom 24 luglio 2022 alle 12:15 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: FcInterNews Redazione
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