Dopo un'annata alla Juve Stabia, Cristiano Biraghi, terzino sinistro uscito dal florido vivaio interista, sta vivendo una stagione eccezionale nelle fila del Cittadella di Claudio Foscarini, del quale è diventato una colonna della difesa. Biraghi emerse nell'estate del 2010, quella successiva all'addio di Mourinho, con Rafa Benitez che lo portò alla tournée americana dove esplose con un gol da antologia al Manchester City: "Io devo molto a mister Benitez perchè mi ha dato fiducia e sentivo che lui si fidava di me, per cui posso solo ringraziarlo. Le critiche di Materazzi? Io sinceramente quando mi allenavo con la prima squadra cercavo di stare lontano da cose che erano più grandi di me. Ho sentito quello che ha detto Materazzi e mi fido della sua versione anche se la verità non si saprà mai. Ripeto il mio unico obiettivo in quel momento era convincere  Benitez delle mie qualità e credo di esserci riuscito".

Quali sono gli obiettivi del Cittadella? "Non mi voglio nascondere dietro un dito dicendo che puntiamo alla salvezza. iI nostro motto è: non succede, ma se succede! Continuiamo a lavorare tenendo i piedi ben saldi a terra e poi vedremo dove arriveremo, sognare è lecito per noi e per i tifosi. E' vero che non siamo una piazza blasonata come altre, ma credo che se manteniamo la giusta mentalità e umiltà ci toglieremo molte soddisfazioni". Tornando all'Inter, Biraghi ha solo belle parole per i suoi ex compagni di squadra: "Sono tutti delle persone splendide. Mi hanno fatto sempre sentire parte del gruppo anche se in realtà non lo ero propriamente. Sono stati davvero tutti bravi con me, nel consigliarmi e nel farmi sentire parte del progetto. Sono rimasto molto amico di Maicon, ci sentiamo spesso infatti, lui è un grande, il terzino destro più forte del mondo". E a proposito del Colosso rivela: "Onestamente non parliamo mai di calcio quando ci sentiamo, io sono sicuro che anche in una piazza importante come Manchester dimostrerà di aver ancora fame di vittorie. Per quanto riguarda qualche aneddoto particolare ti posso dire che era una persona che scherazava sempre e ti metteva a tuo agio, ma a me piaceva che quando si doveva lavorare era rigoroso e preciso. Sapeva scindere le due cose, davvero una brava persona, un professionista serio oltre che un grande giocatore".

Sezione: News / Data: Gio 15 novembre 2012 alle 11:19 / Fonte: Calciomercato.com
Autore: Christian Liotta
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