"Quando un attaccante per qualche domenica non segna, si instaura dentro di sé una tensione, un'inquietudine che non fa bene a chi di lavoro deve essere lucido in area di rigore". Lo spiega Aldo Serena in relazione al momento di Mauro Icardi. "La squadra non gioca per lui, ma Icardi è in una fase difficile, ha perso tranquillità o lo si è visto nella dichiarazione post partita a Bologna: un giocatore non dovrebbe dire pubblicamente certe cose, ma parlarne nello spogliato". 

Da ex attaccante: ricevere pochi palloni può essere frustrante? 
"Moltissimo, soprattutto quando si è stati capocannoniere l'anno precedente e l'economica del gioco verteva sulle tue realizzazioni. Quest'anno l'Inter gioca sotto ritmo, non c'è intensità: gli avversari riescono sempre a chiudersi. Giocando con giocatori col piede rovesciato come accaduto a Bologna, vedi Perisic a destra e Ljajic a sinistra, la tendenza è sempre quella a rientrare per cercare il dribbling, il tiro o il dialogo col centravanti che spalle alla porta può solo triangolare. Ma così si perde anche tempo". 
 
Mancano verticalizzazioni? 
"Sì, Icardi patisce per esempio l'assenza di un giocatore come Kovacic che vedeva e premiava i suoi movimenti senza palla. L'Inter di oggi non ha giocatori che hanno l'idea di passaggio in verticale. Melo ha altre caratteristiche, Kondogbia ora è preso da altri problemi e Guarin cerca più l'azione personale o il tiro. Un giocatore che potrebbe aiutare Icardi è Jovetic, ma in questa prima parte di stagione ha valorizzato le sue caratteristiche e pensato ai gol". 
 
Ma il capitano dell'Inter dovrebbe fare qualcosa di più o è una vittima di questo gioco? 
"La seconda, perché per le sue doti Icardi può fare poco di diverso. Se fosse come Tevez, per esempio, tenderebbe a staccarsi di più dai difensori, venire incontro e dialogare velocemente con gli altri per riproporsi poi al tiro. Ma Tevez ha una rapidità di movimento e una tecnica diversa da Icardi che va invece servito in maniera differente". 
 
Come? 
"Innanzitutto porterei stabilmente Perisic a sinistra dove può andare sul fondo e crossare: quando il croato tornerà ai livelli di Wolfsburg, Icardi riceverà più palloni. Poi ci vuole un uomo simile a destra, magari Ljajic oppure Biabiany quando crescerà di condizione. Ma soprattuto, se Mancini punterà sul 4-2-3-1, ci vorrà uno Jovetic che garantisca non solo tiri in porta, ma soprattutto assist". 
 
A Icardi manca Palacio? 
"A Icardi manca un'Inter che giochi meglio in attacco. Mancini ha pensato a dare equilibrio a una squadra che l'anno scorso subiva troppi gol. Adesso il tecnico ha il dovere di lavorare per valorizzare chi è stato il capocannoniere l'anno scorso. Anche perché l'Inter ha puntato molto su Icardi, lo ha investito di responsabilità dandogli la fascia di capitano ed è giusto che Mancini crei un'Inter di nuovo al suo servizio. Comunque credo che basti aspettare qualche settimana affinché i nuovi si inseriscano al meglio. Quando crescerà la condizione e le tempistiche di gioco diventeranno più rapide, con maggiore ritmo e intensità, il primo a giovarne sarà Icardi". 
 


 

Sezione: News / Data: Gio 29 ottobre 2015 alle 20:00 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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