Robert Acquafresca, oggi al Sion, è tornato sul suo passato, legato ai colori dell'Inter, ai microfoni di Toronews.it: "Ero in auto, direzione Milano. Avevo 17 anni, stavo andando in via Durini a firmare per l’Inter. Mi chiama Cairo che in quel momento non era ancora presidente del Torino, era in trattativa per acquistare la società. “Vogliamo puntare su di te, sei un giovane promettente e vorremmo tenerti”, mi dice. “Solo per il Toro posso fare una cosa del genere”, gli rispondo. Arrivo a Milano, i dirigenti nerazzurri pensavano firmassi il contratto: “No, io aspetto il Toro”.

"Io qualche scelta l’ho sbagliata: ad esempio quando all’Inter mi vollero cedere al Genoa con la minaccia di finire fuori rosa. Io accettai e finii poi per essere prestato all’Atalanta. Lì forse avrei dovuto essere più testardo e rimanere in nerazzurro. Avevo 21 anni, ero un patrimonio per loro e non credo mi avrebbero escluso dal gruppo. Avrei potuto giocarmi le mie carte fino in fondo. Il mio cartellino però era ancora dell’Inter e fu proprio con loro che vissi una delle più cocenti delusioni: mi chiamò Marco Branca per dirmi che l’Inter voleva riscattarmi. Mi avrebbe telefonato la segretaria di Moratti per il trasferimento a Milano. Era fatta, parlammo a lungo della zona migliore dove prendere casa, mi consigliò il quartiere intorno a San Siro. Due settimane più tardi mi cedettero definitivamente. Per me fu una mazzata. Sarebbe stato il coronamento di un sogno anche a livello famigliare, visto che ho un padre e un nonno interisti".

Sezione: News / Data: Sab 28 ottobre 2017 alle 14:20
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
vedi letture
Print