L’Inter sbriga con estrema, forse troppa, semplicità la pratica Fiorentina visto che la squadra nerazzurra ci ha abituati sempre a partite di grande sofferenza, anche nelle vittorie, e prosegue nella strada verso la matematica certezza del secondo posto (ormai vicino dopo la sconfitta del Napoli a Lecce), ultimo obiettivo stagionale dopo la vittoria del titolo da parte del Milan e dopo un piazzamento Champions già certo (il decimo consecutivo, un altro record per l’Inter nel campionato italiano). I nerazzurri controllano fin dal primo minuto la partita senza mai soffrire più di tanto (ad eccezione del 2-1 momentaneo di Gilardino), fanno girare la palla con tranquillità specie nel primo tempo e ad ogni affondo vanno vicini al gol. Gol che arriva al 24’ con il solito Pazzini, che si esibisce nella sua specialità, quella con cui aveva esordito nella gara al cardiopalma contro il Palermo: controlla spalle alla porta, fa perno sull’avversario e mette dentro con una gran torsione, un diagonale che non lascia scampo a Boruc.

La Fiorentina non riesce mai a pungere, Gilardino ha le polveri bagnate ed è troppo solo lì davanti, poco accompagnato dai centrocampisti viola e poco servito, le uniche conclusioni avversarie sono dalla distanza, troppo poco per impensierire un quasi inoperoso Julio Cesar. E così, poco dopo, arriva anche il raddoppio, con Cambiasso che di testa devia perfettamente sotto la traversa un perfetto cross di Eto’o su calcio di punizione. Tutto troppo facile, come si diceva. Ispirato Coutinho, che in un frangente scivola al momento di calciare a rete, poteva essere il 3-0. E il primo tempo si chiude con un risultato netto e scontato, che rispecchia in pieno l’andamento della partita e lascia soddisfatto il pubblico di San Siro.

Si accende un po’ di più la ripresa, soprattutto quando Gilardino comincia ad aggiustare la mira e mette i brividi dopo una decina di minuti, in area si gira bene ma incredibilmente mette fuori di punta a pochi passi da Julio Cesar, che con lo sguardo accompagna il pallone fuori. C’è spazio per tutti in una partita che continua a essere controllata, e allora Leo decide di preservare un giocatore che può essere utile martedì in coppa Italia come Eto’o per lanciare nella mischia Pandev, affamato di campo e di gol. Qualche sprazzo di Fiorentina comincia a vedersi solo verso la metà del secondo tempo ma gli avanti viola non sanno approfittarne.

Intorno al 25’ della ripresa finisce la partita di Chivu, veramente buona la sua prova, dentro Obi con Zanetti che scala in posizione di terzino sinistro. Abbassa però troppo i toni dell’incontro l’Inter, va bene che la Fiorentina non spinge più di tanto però i cali di concentrazione cominciano a farsi pericoloso finché, alla mezz’ora, Gilardino perfettamente lanciato a tu per tu con Julio Cesar in posizione regolare non può sbagliare e mette dentro per il 2-1 che riapre i giochi. Leo capisce che qualcosa non torna e toglie un non concentratissimo Materazzi per affidarsi a Lucio. Cambio che arriva mentre si batte un calcio di punizione per l’Inter, sulla palla va Coutinho, un po’ in difficoltà negli ultimi minuti, ma dal suo piede parte una parabola magistrale che non lascia scampo a Boruc. E’ il 3-1 che fa esplodere San Siro, mentre tutta l’Inter, compresa la panchina, va ad abbracciare il giovane brasiliano, alla sua prima rete in nerazzurro, tra l’altro dopo un lungo periodo di “dimenticatoio”. Dura così solo 3 minuti la speranza dei viola di riaprire la partita con l’Inter che torna subito in controllo della gara.

C’è gloria anche per Julio Cesar a 2 minuti dalla fine, quando in azione di 2 contro 1 dopo che Lucio perde una palla pericolosissima in difesa, Mutu serve un solissimo Gila, ma il portierone nerazzurro si immola sui piedi dell’attaccante e salva tutto. Dopo cinque minuti di recupero l'arbitro decreta la fine delle ostilità. Ora c'è una finale di coppa Italia da conquistare...

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 08 maggio 2011 alle 16:55
Autore: Domenico Fabbricini
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