"La volontà della famiglia Zhang è migliorare di anno in anno. Normale che dovremo puntellare la rosa, dobbiamo migliorare per esperienza e cultura vincente che i nuovi dovranno rappresentare. Stiamo trattando con Godin, che incarna questi valori. Dobbiamo trovare giocatori che possano condizionare positivamente i compagni di spogliatoio da questo punto di vista. La famiglia Zhang vuole fare bene nonostante i paletti del Fair Play Finanziario che non ci lasciano tantissima possibilità di investire". Questo uno dei passaggi più interessanti dell'intervista a 'Radio Anch'io Lo Sport' dell'ad nerazzurro Beppe Marotta, che tra vari argomenti trattati ha anche affrontato il tema mercato. Parole, quelle del manager, che una parte della tifoseria nerazzurra ha accolto come un freno alle ambizioni della prossima stagione, quando una volta fuori dal Settlement Agreement ci si attende un mercato estivo di alto livello da parte di Suning.

Sottolineare l'esistenza e la permanenza dei paletti del Fair Play Finanziario in realtà non si traduce nell'impossibilità di investire, bensì nell'obbligo, comune a tutti i club d'Europa, di non sforare i confini imposti dalla Uefa in campo finanziario. Il FFP 2.0, una volta approvato in via definitiva, dovrebbe garantire la possibilità di un rosso di 100 milioni nel computo di entrate e uscite. In altre parole, se la società nerazzurra vorrà investire 200 milioni di euro in cartellini, dovrebbe incassarne un centinaio da eventuali cessioni. Questa ganascia, nata per evitare nuovi casi Neymar, non impedirebbe all'Inter di rinforzare la rosa, o meglio, usando le parole di Marotta, di puntellarla. Nessuna rivoluzione estiva, dunque, come ipotizzata da molti organi di informazione, bensì una campagna acquisti che prevederà cessioni ma anche innesti di qualità con "esperienza e cultura vincente".

Il profilo di Diego Godin, usato a esempio dall'ad Sport di FC Internazionale, è il metro di paragone per definire le caratteristiche dei giocatori su cui Suning investirà in estate per allestire una rosa che possa garantire un ulteriore step verso l'alto. Ed è qui che si inseriscono le voci sui vari Ivan Rakitic, Ilkay Gundogan o un possibile ritorno di fiamma per Luka Modric, tutti centrocampisti (è il reparto dove serve un intervento molto mirato) con esperienza internazionale, abitudine a vincere e capacità di imprimere subito il proprio marchio sulla squadra. Questa strategia non esclude comunque un investimento su un giovane, possibilmente italiano, con prospettive importanti di crescita (Niccolò Barella, Lorenzo Pellegrini e Sandro Tonali i più quotati), ma la priorità è portare nella rosa nerazzurra attitudine a vincere e spalle larghe.

Il resto del mercato nerazzurro dipenderà da eventuali cessioni, con Mauro Icardi e Ivan Perisic, in caso di offerte congrue, in predicato di lasciare l'Inter a luglio e con Keita Baldé che in questo momento, senza sconti da parte del Monaco, non verrebbe riscattato. Ci sarebbe, pertanto, necessità di cambiare volto al reparto offensivo con almeno tre innesti importanti e in linea con le necessità dell'allenatore che, sempre aggrappandosi alle parole di Marotta, rimarrà Luciano Spalletti. Infine, dopo Godin  e il rinnovo di Andrea Ranocchia, è necessario l'arrivo di un terzino destro che possa giocarsi il posto con Danilo D'Ambrosio, sempre che sull'altra corsia non arrivi un'offerta per Dalbert che apra alla possibilità di aggiungere al reparto un nuovo laterale mancino. Nessuna rivoluzione, dunque, ma neanche gioco al risparmio. Dalle cessioni e dal margine garantito da FFP nascerà la nuova Inter che dovrà alzare ulteriormente l'asticella.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 15 aprile 2019 alle 16:22
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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