Si continua a ricamare in Spagna sulle sliding doors legate alla partita di questa sera tra Atletico Madrid e Inter che riguardano Lautaro Martinez, che avrebbe potuto giocare questa sfida con la maglia dei Colchoneros, coi quali il Toro aveva già un principio di accordo prima dell'inserimento vincente dei nerazzurri. Ai microfoni di AS, Diego Milito, che di quella trattativa è stato protagonista in quanto dirigente del Racing Avellaneda, offre la sua versione dei fatti: "Io decisivo per il sì all'Inter? No, non è andata così. Lautaro si vende da solo perché è un giocatore straordinario. È vero che l'Atleti era interessato e che c'erano trattative, ma l'Inter si è subito impegnata, è andata in Argentina e ha chiuso l'operazione".

Ma ora stiamo vedendo la versione migliore del Toro?
"La sua crescita è logica, ha un'età diversa. Inoltre ora è capitano, ha vinto il Mondiale con l'Argentina, ha sfiorato la Champions League segnando gol importanti... L'esperienza accumulata ne fa un riferimento".

Cosa ti aspetti dalla partita di stasera?
"Una partita equilibrata e complicata, nella quale l'Inter dovrà essere intelligente. I nerazzurri avrebbero dovuto segnare più gol all'andata, perché hanno fatto una grande prestazione. L'Atletico non arriva nel migliore dei modi, è insolito che perda così tante partite, ma è comunque un'ottima squadra e può battere chiunque".

Come spieghi la crescita dell'Inter con Inzaghi?
"Sono tre anni che sviluppano il loro gioco e hanno formato una squadra con esperienza e qualità. Giocare l'ultima finale di Champions League, anche se persa, ha dato alla squadra la fiducia necessaria per affrontare quest'anno come sta facendo. Sembra che si giochi a memoria e chi arriva si abitua presto a ciò di cui ha bisogno la squadra".

Cosa ti ha colpito di più?
"La verità è che tutto mi impressiona, tutto. Hanno raggiunto una solidità difensiva impressionante e Sommer ha sostituito perfettamente Onana, che veniva da una grande annata. Dalla metà campo in su hanno giocatori di grande qualità, cresciuti molto. Fondamentali anche Barella, Mkhitaryan e Çalhanoglu, che sta benissimo da centrocampista, e anche i terzini. E gli attaccanti, beh, già sapete".

Oggi torni a Madrid, città che ti ha reso eterno.
"Amo Madrid, come tutti gli argentini, ed è anche normale che abbia dei bellissimi ricordi qui. A livello sportivo qui ho toccato il cielo con le mani. Ho perso anche una finale di Copa del Rey, Espanyol-Saragozza, ma il calcio mi ha dato la rivincita".

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Sezione: Copertina / Data: Mer 13 marzo 2024 alle 13:10
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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