Nel giorno di McDonald Mariga, a fare gli onori di casa ha pensato Lele Oriali, che durante la conferenza stampa di presentazione del keniota ha spiegato: "C'è stata la possibilità di concretizzare questa trattativa all'ultimo giorno di mercato, visto che sono nati dei problemi con un'altra squadra che era interessata al giocatore (il Manchester City, ndr). Noi l'abbiamo saputo e ci siamo precipitati per chiudere rapidamente questa trattativa. Il gradimento è elevato da parte di tutti noi nei confronti di Mariga, è un piacere averlo qui". Poi, dopo questa premessa, è la voce di Mariga stesso a caratterizzare della conferenza: “Sono davvero contento di essere arrivato qui, posso imparare tanto e con un grande mister come Mourinho sarà più facile. L’Inter è una squadra fortissima, per me è un’esperienza importantissima. Sono anche felice per aver esordito mercoledì in Coppa Italia, ero visibilmente emozionato. Sono qui per imparare, lo ripeto, imparare anche dai miei compagni, che sono tutti dei campioni e mi possono insegnare davvero tanto. Ora sono a disposizione dell’allenatore, deciderà lui la mia posizione in campo”

Parola dunque a Mourinho, chiamato in causa da Mariga: “Mi ritengo soddisfatto dal suo arrivo, il suo profilo mi piace. Non può giocare in ogni posizione del centrocampo come sa fare Stankovic, ma almeno in tre sì. Gli mancano solo le caratteristiche del trequartista, però è intelligente, rispetto ad altri ha più di un neurone. E', giovane e sarà un piacevole aiutarlo a migliorare. Mi piace il suo modo di lavorare: ricevere un giocatore da un allenatore bravo come Francesco Guidolin e avere l'occasione di lavorare io stesso su un prodotto così promettente è un piacere”. Inevitabile passare poi ai paragoni: “Mariga è più veloce di Mikel ma meno cerebrale. Non si può paragonare con Patrick Vieira perché Vieira aveva molta esperienza, ha un po' di Sissoko ma con un margine di miglioramento ancora migliore. Comunque è uno che piace per condizione atletica e psicologica. I suoi nuovi compagni e io lo aiuteremo a crescere".

Infine chiude lo stesso Mariga: "Il numero 17? Quando sono arrivato nel Parma era l'unico numero libero e, visto che c'era questa possibilità anche qui, ho deciso di mantenerlo anche nell'Inter. Perché mi chiamo McDonald è semplice: in Kenya si usa il nome del padre, un nome inglese e un nome del Paese keniano”. Sull’impatto con il calcio italiano: “E’ di un altro livello, di certo superiore a quello svedese. Sono felice di essere all’Inter, anche quando ero a Parma guardavao l’Inter e tv e mi rendevo conto di quanta difficoltà sapesse creare la squadra nerazzurra a tutti i suoi avversari. Credo sia la squadra più forte d'Italia”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 05 febbraio 2010 alle 13:41 / Fonte: Inter.it
Autore: Fabio Costantino
vedi letture
Print