Il Salento s’era risvegliato ieri mattina. Un cielo nuvoloso e le nuvole grigie incombevano sulla città, avvolgendola d’orgoglio. Nei momenti di silenzio, i boati si udivano perfino dal mare, a metà tra il rombo di un tuono e il botto di un fuoco d’artificio attutito dalla distanza. La sabbia veniva già senza requie, formando per terra un tappeto scricchiolante e scivolando sugli ombrelli aperti, rimediati qua e là da venditori ambulanti prontamente apparsi per le strade, come in un giorno di pioggia improvvisa. L'odore della polvere illude l'avvio dell'Inter di poter imporre la legge nerazzurra tra le notevoli emozioni casalinghe del ritorno e la friabilità di un Lecce caparbio e sul pezzo. Maledizione alle ossessioni, chissà da quanto tempo vanno avanti così.

I MEANDRI DEI SOSPIRI. Arriva il campo a riposizionare i tasselli nei meandri dei sospiri. La via più corta per accedere alla gioia era rimanere sui ritmi dell'avvio, aprendo il portone con Lukaku. Quell'emissione del rumore di fondo è l'accesso alla stanza centrale dell'accomodamento. L'ispettore Inzaghi coglie i frammenti d'una serata non proprio piacevole nell'istante in cui l'esordiente Ceesay buca Handanovic trovando la via prediletta per la banda di Baroni. Fermarsi a metà della scalinata non piace ai nerazzurri. Ma il tempo scorre e non sta a guardare nessuno. Kairos è quell’occasione che l'uomo saggio sa cogliere, esercitando con assidua attenzione la sua sensibilità. Vivere nel presente con consapevolezza è una necessità, lo è anche farsi spazio nella cornice che andiamo cercando.

LA LINEA TEMPORALE. Linearità spezzata, separazione tra tempo occupato e imminenza. Quando Dumfries decide di presenziare quella zona sa benissimo che la materializzazione avrà poche perplessità. Il 'Via del Mare' rimase in un silenzio pensoso, dal sapore beffardo. Non era questione di fiducia, nemmeno di scarsa considerazione. Le emozioni caldeggiavano all'orizzonte un piacevole entusiasmo: sarebbe stato elevatissimo! Invece ecco le labbra dei tifosi salentini piegarsi alle vibrazioni esplosive del fragoroso urlo di Inzaghi e dell'universo nerazzurro. Inchiodata sul finale, sterzata verso il successo, in quella linea temporale che prosegue incessante. Il duello a distanza è partito. È ancora estate, ma non vedevamo davvero l'ora di riabbracciare quel pallone rotolante. Calorosa meraviglia.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 14 agosto 2022 alle 08:15
Autore: Niccolò Anfosso
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