Dopo due mesi di attesa in casa Inter si torna a respirare aria di Champions League. Domani al Meazza si presenterà il temibile Atletico Madrid di Diego Simeone per quello che si annuncia uno degli ottavi di finale più incerti tra quelli sorteggiati. Come di consueto Simone Inzaghi è protagonista della conferenza stampa pre-partita. A seguire le sue parole.

Che sensazioni ha ritrovando Simeone?
"Domani sarà un piacere ritrovare Diego da avversario. E' stato un grandissimo compagno di squadra. Lui è poi tornato in Spagna, ma non ci siamo mai persi di vista. Si capiva sarebbe diventato un grande allenatore. Basta vedere cosa ha fatto con l'Atletico. Ha vinto tantissimo da allenatore e al di là dell'impronta che dà alle proprie squadre è un piacere veder giocare l'Atletico".

Qual è lo step ulteriore da fare adesso?
"Sappiamo cosa abbiamo fatto l'anno scorso. Abbiamo vissuto delle notti magiche e vorremmo rifarlo, ma sappiamo che ci sono grandissime squadre che vogliono fare lo stesso. Domani affrontiamo un avversario di grande valore. Ho visto l'Atletico nelle ultime quattro partite, ha cambiato 22-23 giocatori e la squadra è rimasta la stessa. Sono allenati benissimo e sarà un turno complicato ma ce la giocheremo alla grande. Domani è il primo incontro su 180', sappiamo ci sarà una bellissima atmosfera. Ci vorrà la vera Inter".

Cosa prevede che possa accadere domani in campo?
"Non è semplice prevederlo perché hanno cambiato tanto nelle ultime gare. Sono stati molto aggressivi nella semifinale contro il Real Madrid. Palleggiano molto di più, hanno grande tecnica, giocatori di ottima qualità. Non ho certezze, sappiamo che affrontiamo una grande squadra con un allenatore che ha dato grande mentalità".

In Spagna fanno meno turnover: ti senti un po' europeizzato in questo senso visto quanto fatto con la Salernitana?
"Noi lo scorso anno abbiamo fatto molto bene negli ultimi tre mesi cambiando otto-nove giocatori alla volta, ma avevo recuperato tutti e mi sembrava la soluzione migliore. Con la Salernitana avevamo avuto sei giorni dopo Roma e ora ne abbiamo avuti quattro. Non abbiamo avuto grossi problemi e l'augurio è quello. Sappiamo che cambierà perché giocheremo ogni 72 ore e sarà più complicato. In campionato venti giorni fa eravamo a -1 e ora siamo a +9. Sappiamo che è facilissimo che cambi tutto. Dobbiamo rimanere concentratissimi non guardando a date lontane ma alla partita che viene. Pensiamo partita dopo partita sperando di avere meno infortuni possibili perché giocare una volta a settimana è più semplice. I ragazzi però lavorano bene, sono sempre monitorati e poi faccio scelte che non sono semplici, ma i giocatori mi hanno sempre dato grande disponibilità".

Avete affrontato tanti "dentro o fuori". Che altra sfida le ricorda questa che verrà?
"Penso a quella col Porto dell'anno scorso. Una squadra molto determinata, come era il Porto. Un altro allenatore che è stato un mio compagno di squadra e la prima in casa. Sarà un ottavo di grande difficoltà, abbiamo cercato di prepararla al meglio. Sappiamo che ci saranno momenti con più palleggio per noi e altri più per loro, ma in questo la squadra è cresciuta e sta facendo un ottimo lavoro".

Cosa pensa del lavoro fatto da Simeone?
"Ho già detto che è un ottimo allenatore, spero come lui di poter continuare tanto tempo qui ma noi allenatori siamo sempre giudicati dai risultati. Simeone ha avuto grandi risultati, grande carisma, mentalità. Ma l'Atletico è anche una squadra che gioca a calcio, hanno aumentato il palleggio, vogliono dominare il gioco".

Ti piacerebbe diventare il Simeone dell'Inter?
"E' difficile qui in Italia. In venti giorni cambiano i giudizi. Inutile parlare troppo, bisogna lavorare sulle certezze. Ho la fortuna di lavorare con dei ragazzi che hanno sempre il sorriso. Abbiamo fatto sei mesi al meglio ma i più importanti sono i tre che mancano. L'ho detto anche alla squadra, saranno quelli che decideranno le nostre sorti".

L'Inter è migliore dell'Atletico in tutti i dati macro, ma è giusto dire che non è favorita?
"Assolutamente. Oltre a Simeone in panchina hanno tanti giocatori che hanno giocato finali di Champions e gare da dentro o fuori. Sarà una grandissima gara tra due squadre che hanno principi ben solidi in mente. Abbiamo visto anche l'anno scorso che l'episodio può cambiare tutto. La finale col City per esempio avrebbe potuto avere altro epilogo. Sarà una bellissima partita su andata e ritorno".

Nella Lazio '99/2000 in dodici sono diventati allenatori. Quanto ha influito Eriksson in questo?
"Tantissimo. Sven ha influito almeno personalmente di sicuro. Per la gestione, per come si relazionava coi giocatori. Era un ottimo allenatore e persona, con idee tattiche innovative che gli hanno permesso di vincere non sono in Italia ma anche all'estero. Ci sono stati tanti allenatori che arrivano da quella squadra che hanno fatto bene".

Questo vantaggio aiuta ad aumentare la consapevolezza anche in Champions?
"No, aiuta il percorso ma guardiamo solo noi stessi. Sapendo che mancano tanti punti. Abbiamo fatto un ottimo cammino per 25 partite ma abbiamo visto cosa è successo dal 20 gennaio a oggi. Prima di Riyadh eravamo a -1, ora abbiamo preso un discreto vantaggio ma va tutto molto veloce. Dovremo essere concentrati anche quando dormiamo perché le insidie sono dietro l'angolo e adesso c'è l'Atletico. Sappiamo che squadra è. Cercheremo di affrontarli da vera Inter".

Quale segreto c'è dietro il fatto di essere da due anni e mezzo all'Inter?
"Mi fa piacere portare questo clima e questa unione tra società e tifosi. Penso che è quello che ogni allenatore sogna, l'atmosfera che si respira a San Siro e che si respirava all'Olimpico a Roma. Sappiamo di essere giudicati giornalmente. Ci sono momenti in cui sei il primo e altri in cui sei l'ultimo. Bisogna cercare di trasmettere il nostro calcio ai giocatori".

L'unico dubbio di formazione è Dumfries o Darmian? La gara con la Salernitana influenzerà?
"Non si ragiona su due partite, si ragiona sull'Atletico. Tutti quelli che avete visto nella rfinitura stanno bene e vogliono giocare, compreso Stankovic. Abbiamo tre assenze importanti ma gli altri venti stanno bene. Domani dopo l'allenamento sceglierò la formazione".

In cosa ci sono margini di miglioramento?
"C'è sempre margine, quando vinci lo fai con più piacere ma al di là della vittoria o sconfitta serve un'analisi giusta. Abbiamo analizzato anche la partita di Roma e anche da lì abbiamo tratto degli insegnamenti".

Cosa deve fare Sanchez per essere al meglio?
"In questo momento Lautaro e Thuram stanno giocando di più ma sono contento di loro come di Arnautovic e Sanchez. Si stanno allenando al meglio e quando sono stati chiamati in causa ci hanno dato una grande mano. Arnautovic ha fatto Lecce e Genoa al meglio, Sanchez ha segnato un gol fondamentale col Salisburgo. L'ingresso a Roma di Arnautovic ci ha dato la rete del 4-2. Devono continuare così. Giocando ogni tre giorni avranno più spazio, ma sono già stati preziosissimi".

FcIN - E' un segnale che persino l'Atletico abbia cambiato filosofia di gioco rispetto agli altri anni?
"Ogni allenatore fa il calcio a modo suo. Io ho sempre guardato al Cholo con grande partecipazione perché lo stimo. Ho visto l'Atletico in pressing ultraoffensivo contro il Las Palmas, usano benissimo i braccetti. Giocano molto bene. Dirti che partita verrà fuori non lo so, sarà una gara molto sentita ma loro stanno facendo un ottimo calcio e giocano sempre contro avversari come Real e Barcellona che sono difficili da affrontare".

Non essere più outsider ma tra le squadre più accreditate è la logica conseguenza di quanto fatto l'anno scorso?
"Può essere la logica conseguenza di quel che sta esprimendo la squadra ma come ho detto dobbiamo cercare di rimanere concentrati e allenarci come i primi sei mesi. Vedremo cosa sarà, ma la squadra ha certezze e principi di gioco. Abbiamo tante partite, tante sfide, da affrontare nel migliore dei modi. Ci giocheremo le nostre carte".

Come si prepara una gara internazionale quando sai da due mesi chi è la rivale?
"Lo sappiamo da oltre due mesi per cui c'è stato ancora più tempo per vederli. Sappiamo della loro forza, rispetto alle partite del girone abbiamo avuto due mesi e mezzo e abbiamo visto che partite affronteremo. E' una squadra intensa, fisica, di qualità e quantità, con giocatori ottimi in tutti i reparti e una rosa molto lunga. Diego, come me domani, può scegliere l'undici migliore".

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 19 febbraio 2024 alle 15:23 / Fonte: dall'inviato
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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