Non deve essere una linea guida per le strategie della dirigenza, anche se per necessità economiche spesso è quasi obbligata. Ma la partita contro il Napoli ha dimostrato quanto anche l'esperienza possa essere determinante a certi livelli, come contro la capolista che, per scelta, ha potuto ringiovanire la rosa la scorsa estate. Mercoledì contro l'esuberanza e la freschezza dei partenopei, che grazie all'ottimo lavoro di Luciano Spalletti conducono con merito la classifica di Serie A, per l'Inter sono state fondamentali le prestazioni di alcuni ultratrentenni che, in barba a chi li considera 'da rottamare' sventolandone la carta d'identità hanno confermato quanto un giusto mix di età sia fondamentale negli equilibri di una squadra. E che aggiungere esperienza, magari risparmiando nelle trattative, non sempre è una scelta sbagliata, per quanto investire sui giovani sia sempre quella migliore.

EDIN DZEKO, ANNI 36 - Il Cigno di Sarajevo sarebbe una sorta di Benjamin Button se migliorasse con il trascorrere degli anni. In realtà il suo contributo è sempre stato di alto livello da molte stagioni a questa parte. Mercoledì con un movimento da attaccante di razza ha regalato all'Inter la vittoria contro il Napoli, culmine di una prestazione a cui ha aggiunto tante altre piccole/grandi cose funzionali alle necessità della squadra. Sempre più indispensabile.

FRANCESCO ACERBI, ANNI 34 - Inutile insabbiare il passato, il suo arrivo è stato parecchio criticato da una fetta nutrita della tifoseria e neanche la dirigenza era particolarmente convinta a puntare su di lui. Però la convinzione di Simone Inzaghi, che lo conosce bene e sa quanto possa fidarsi di lui, ha avuto la meglio e oggi ogni perplessità è stata letteralmente spazzata via. Professionista esemplare, mercoledì è stato in grado di andare oltre le previsioni: riuscire ad annullare un'iradiddio come Victor Osimhen è una medaglia che pochi difensori hanno appuntata sul petto. L'ex Lazio è stato praticamente perfetto e non ha fatto mancare la sua lucidità in fase di impostazione.

MATTEO DARMIAN, ANNI 33 - Il jolly pescato dal mazzo di Inzaghi, che lo ha preferito al titolare Denzel Dumfries per la sua capacità in entrambe le fasi e l'intelligenza tattica. Dopotutto, l'obiettivo era contenere lo spauracchio principale degli avversari, Khvicha Kvaratskhelia, non lasciandolo alle sole cure di Milan Skriniar. Ebbene, l'esterno di Legnano non solo ha arginato gli spunti del georgiano, ma si è proposto spesso anche nell'altra metà campo dove ha dialogato ottimamente con Nicolò Barella e si è inserito (senza fortuna) anche in zona gol. Inutile ribadire come anche lui sia arrivato all'Inter senza riflettori, ma che se li è meritato con impegno e lavoro duro.

HENRIK MKHITARYAN, ANNI 33 - Anche l'armeno si è presentato a Milano senza particolari squilli di tromba, accompagnato dalla diffidenza per l'età avanzata e un fisico che spesso lo ha lasciato per strada. Il talento non è mai stato messo in discussione, non a caso quando sta bene può insegnare calcio a molti giocatori assai più sponsorizzati. Contro il Napoli una prestazione ordinata tatticamente (utilissimo in aiuto a Federico Dimarco su Matteo Politano e Giovanni Di Lorenzo), limpida tecnicamente e con un guizzo, l'apertura mancina per Dimarco, cha ha sorpreso gli avversari e dato il la all'azione decisiva. Corsa instancabile, finché la freschezza lo abbandona e lo costringe a uscire.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 06 gennaio 2023 alle 14:23
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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