Le parole spesso non contano nulla, ma a volte, soprattutto quando arrivano inaspettate, acquisiscono un valore superiore. E' questo il caso di Zlatan Ibrahimovic, che per la prima volta, pur non dando conferme ufficiali, parla del suo futuro e lo lega ancora alla maglia dell'Inter. Del doman non v'è certezza, diceva Lorenzo il Magnifico, un concetto sposato dallo svedese anche durante l'intervista a Expressen. Ma tra le righe si legge l'idea che proseguire la sua avventura con l'Inter non sia poi una tragedia, anzi: "Ogni tanto telefono al mio procuratore Raio­la e gli chiedo se tutto cio che leggo sul mio conto sia vero. Lui ride e risponde di no. Vedo e sento mol­te cose, trovo divertente leggere che un giorno sono a Madrid, un altro a Barcellona o a Londra. La realtà è che oggi il mio futuro è l’In­ter. Tutto può suc­cedere, nessuno può dare garanzie sul futuro. Oggi però per me non c’è altro che l’Inter". Frasi pesanti, dopo tante perplessità e dichiarazioni sibilline. Per la prima volta lo svedese parla dell'Inter come sua squadra e non avanza sogni di addio e desiderio di fare nuove esperienza, magari dove c'è più possibilità di vincere la Champions League che, a suo dire, "non deve diventare un'ossessione".

Futuro a parte, Ibra manda una carezza al suo compagno di squadra Mario Balotelli, con il quale i 'vaffa' si sono letteralmente sprecati in campo: "Ho visto la partita Svezia-Italia un­der 21, fra noi e gli azzurrini c’è decisamente una grande differenza. L’Italia ha portato a casa la vittoria giocando in dieci, Balotelli ha segnato e se non fosse stato espulso penso che avrebbe realizzato altre due reti. Mario è un bel tipo, scherza con tutti, ha soltanto 18 anni ma è un talento straordi­nario. Mi torna in mente il primo alle­namento, ci siamo fermati per i tiri in porta. Ha tirato dieci volte e segnato nove, poi otto su dieci. Non ho mai visto un giocatore inquadrare la porta come fa lui. Forse ha imparato da me...".
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 24 giugno 2009 alle 10:14 / Fonte: Expressen
Autore: Fabio Costantino
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