La rottura ancora non è ufficiale, ma secondo La Gazzetta dello Sport i rapporti politici tra Inter e Milan sono ai minimi termini. Anche (e soprattutto) per la questione del nuovo stadio di Milano. I continui rinvii del Comune sul progetto hanno spazientito i club e, seppur indirettamente, raffreddato le relazioni tra le due proprietà. I colloqui non sono stati troncati, ma le posizioni ora sono lontanissime.

Il Diavolo è pronto a farsi lo stadio di proprietà da solo lontano da San Siro (si parla di Sesto San Giovanni, San Donato, l’ippodromo La Maura e Rozzano), il Biscione resta invece ancora certo che il progetto avviato con i rossoneri a fine 2018 sia quello vincente e per questo "non ha affatto gradito le sortite, dirette e indirette, dei rossoneri verso l’idea di una soluzione-stadio non più condivisa e oggi si trova di conseguenza in grandissima difficoltà a relazionarsi con il mondo Milan". Secondo la rosea "dal club della famiglia Zhang filtra una fortissima irritazione, un fastidio evidente per come nelle ultime settimane il tema nuovo stadio di Milano sia stato affrontato in pubblico e sulla stampa dal Diavolo" e la spaccatura totale appare sempre più vicina: come filtra da Viale della Liberazione, "la richiesta di un incontro con RedBird per definire la strategia comune sulla Cattedrale è sempre stata elusa". Una sorta di 'scortesia istituzionale' che Zhang non si aspettava dai cugini.

Per l'Inter restare nell'area di San Siro resta la priorità, ma se con il Comune non si arriverà alla fumata bianca e se il Milan alla fine dovesse davvero isolarsi, allora Suning farà la sua scelta alternativa. "Escluso che l’Inter rimanga al Meazza, nemmeno in caso di importanti lavori di ammodernamento, anche i nerazzurri cercheranno un’altra zona dove costruire la nuova, ricca casa", chiosa la Gazza, ipotizzando anche che la Scala del Calcio possa restare in piedi. Ma senza più pallone. 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 25 febbraio 2023 alle 08:15
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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