"Quest’Inter non passerà alla storia per mentalità spettacolare ma, se vogliamo, neanche quella di Mourinho era per esteti. Però era emozionante, trascinante e vincente. Era solida e irriducibile. Sapeva difendersi come nessuno, chiudendo tutte le linee di passaggio: Chelsea, Barcellona e il Bayern in finale, nel 2010, sono sfide nel mito per sofferenza ed esplosione di gioia".

La Gazzetta dello Sport, nel giorno dei sorteggi per i quarti di Champions, fa un parallelo tra l'Inter attuale di Inzaghi e quella del 2010 di Mourinho. Un paragone per anima e, in un certo qual modo, per stile. "E quello di Inzaghi è legato a un passato che sarebbe ipocrita rinnegare. Se la sua Inter si mettesse a giocare come il Napoli andrebbe per aria, non avendo mentalità e sceneggiatura adeguate - spiega la rosea -. Ma sa fare altro. Sa tenere lontano il Barcellona dall’area e poi colpirlo in velocità spaventosa. Sa chiudersi con il Porto, alleggerire la pressione e ripartire. Segnando poco, subendo meno. Con attenzione ossessiva e concentrazione totale nelle partite singole o comunque da 180 minuti. Mourinho aveva il coraggio, o l’incoscienza, di moltiplicare gli attaccanti nel momento del bisogno: è quello che potrebbe ispirare Inzaghi per risolvere alcune situazioni di immobilismo. E se poi si rivedesse il Lukaku di Conte...".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 17 marzo 2023 alle 08:21 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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