Il Decreto Crescita dovrebbe restare valido per il mondo del calcio italiano, contrariamente a quanto era emerso in mattinata. La novità spuntata ieri al termine del Consiglio dei Ministri, infatti, non dovrebbe riguardare gli sportivi professionisti, svela Calcio e Finanza. Fonti del ministero dello sport contattate dai colleghi hanno confermato che la frase all’interno del comunicato 'invariate le disposizioni per i ricercatori, professori universitari e lavoratori dello sport già previste' significa che la norma rimarrà valida come è attualmente oggi. Niente tetto ai 600mila euro di redditi, quindi, ma solo gli aspetti già in vigore. La norma, modificata nel 2019 per inserire all’interno anche gli sportivi professionisti, prevede vantaggi per chi sposta la propria residenza in Italia, con i redditi prodotti in Italia che vengono pesati solo al 50% in termini fiscali. 

Tuttavia, spiega sempre C&F, la preoccupazione resta comunque alta negli ambienti calcistici, tanto che sono già in corso le discussioni tra i vertici e la politica, nello specifico con il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e il viceministro Maurizio Leo, con l'intenzione di avere un percorso parlamentare che possa garantire il mantenimento del regime. La questione, inoltre, verrà trattata anche dalla Lega Serie A in diverse riunioni che partiranno già domani, proprio per cercare di evitare la cancellazione di una norma. "Continuo ad augurarmi che venga eliminata, è una norma estremamente iniqua e continueremo a batterci affinché venga cancellata", le parole di Umberto Calcagno, presidente dell’AIC, a Calcio e Finanza.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 17 ottobre 2023 alle 16:14
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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