Per quanto sia il reparto che probabilmente ha meno bisogno di interventi, anche la difesa dell'Inter potrebbe presentare delle novità ai nastri di partenza della prossima stagione. L'esplosione di Alessandro Bastoni da centrale di sinistra ha avuto conseguenze soprattutto nei confronti di Diego Godin, che ha visto ridurre il proprio minutaggio proprio a vantaggio del difensore 20enne di Casalmaggiore. Anche per questa ragione, rafforzata dalla fatica dello Sceriffo di calarsi nel contesto della difesa a tre, è possibile che il 34enne uruguagio decida di chiudere la carriera altrove con il placet di Antonio Conte al quale non sono di certo sfuggite le sue difficoltà. Un eventuale addio (gratis, verosimilmente) consentirebbe inoltre al bilancio di liberarsi di un ingaggio da oltre 5 milioni netti a stagione per le prossime due, uno sgravo non da poco di questi tempi. Nel caso, quindi, in cui Godin chiedesse il via libera al trasferimento, la dirigenza nerazzurra non si farebbe trovare impreparata e già da tempo ha avviato contatti per calciatori più in sintonia con la filosofia dell'allenatore, già esperti di difesa a tre in altre parole.

Tra questi, nonostante i rumors di mercato degli ultimi tempi, non figura Jan Vertonghen, prossimo a compiere 33 anni e a fine contratto con il Tottenham. Il centrale belga è stato proposto ai nerazzurri nei mesi scorsi, ma da allora non c'è stato un approfondimento dell'argomento, pur essendo un'opportunità a parametro zero. Al contempo, l'entourage lo sta proponendo anche ad altri club, la Roma per esempio. Ma l'Inter per la difesa preferisce giocatori più giovani, dagli ingaggi meno pesanti e, possibilmente, raggiungibili tramite scambi e operazioni finanziarie leggere per il bilancio. Vertonghen, tra ingaggio molto ricco e bonus alla firma, sarebbe invece tutt'altro che un affare soprattutto alla luce della crescita esponenziale del sopra citato Bastoni, con il quale dovrebbe condividere la stessa posizione in campo.

I difensori ad oggi candidati a vestire la maglia nerazzurra la prossima stagione sono Marash Kumbulla, classe 2000 albanese con cittadinanza italiana e Armando Izzo, 28enne punto di riferimento del Torino. Entrambi sono veri specialisti del sistema difensivo a tre, Kumbulla a sinistra e Izzo a destra. Ed entrambi sarebbero raggiungibili con operazioni di mercato che includano degli scambi.

Per quanto concerne il difensore dell'Hellas Verona, si è rivelato una clamorosa sorpresa in questa stagione nonostante i 20 anni e un'esperienza pari a zero. Grande personalità e capacità di lettura delle situazioni, è stato a lungo oggetto del desiderio del Napoli, pronto a investire 20 milioni per acquistarlo dal Verona lo scorso gennaio in vista di giugno. Affare fatto tra i due club, meno tra il giocatore albanese e i partenopei, ai quali ha detto no in attesa dell'affondo dell'Inter, sua prima scelta. Maurizio Setti, patron del Verona, sperava di monetizzare subito dalla sua cessione (come accaduto con Sofyan Amrabat alla Fiorentina e Amir Rrahmani proprio al Napoli), ma ora dovrà prendere in considerazione i desiderata del ragazzo e trattare con i nerazzurri, dai quali ha già ricevuto in prestito Eddie Salcedo e Federico Dimarco, possibili contropartite nell'operazione. Senza escludere l'inserimento di un altro giovane per abbassare ulteriormente la quota cash.

Più complessa la situazione legata a Izzo, che andrebbe di corsa a Milano dove proverebbe a sfruttare la grande occasione della carriera. Il Torino non cede facilmente i propri giocatori migliori, anche se il contesto economico in cui si svolgerà la prossima sessione di mercato impone di scendere a compromessi. Ergo, c'è la possibilità anche in questo caso di discutere sull'inserimento di eventuali contropartite, già individuate dal club granata: Ionut Radu e Andrea Pinamonti. A lavorare su questa trattativa è l'agente di Izzo, Mino Raiola (LEGGI L'ANTICIPAZIONE), che cura anche gli interessi dell'Arciere di Cles e può ricoprire un ruolo decisivo in quest'ottica.

Kumbulla e Izzo hanno in comune la capacità di giocare in una difesa a tre, ma per il resto sono molto differenti. Il primo è un prospetto futuribile, da plasmare in una grande squadra ml secondo costerebbe molto e non sarebbe un asset nelle strategie finanziarie del club, ma sarebbe pronto per sostituire Godin non tanto per qualità ed esperienza, quanto piuttosto per adattabilità al gioco del tecnico salentino. Due opzioni comunque valide, ma prima di capire su quale faccia cadrà la moneta bisogna conoscere la volontà di Godin. Se lo Sceriffo decidesse di restare, non ci sarebbe molto margine per un ulteriore innesto nella rosa nerazzurra. Ma nulla, ad oggi, va escluso.

Sezione: Esclusive / Data: Ven 17 aprile 2020 alle 20:45
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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