Non si tratta di extra budget né di via libera della proprietà. La dirigenza dell'Inter sta lavorando per cercare di raggiungere l'obiettivo di attivo sul mercato entro il 30 giugno 2023 e ad oggi, con le cessioni di Andrea Pinamonti e Cesare Casadei (più quelle di Andreaw Gravillon e Michele Di Gregorio) non è più così lontano. Chiaro che servano ancora tanto lavoro e altre cessioni nei prossimi mesi, tra gennaio e maggio prossimi, ma la strada è tracciata e la speranza di non doversi privare di un titolare è più che concreta. Per questa ragione è improbabile che per riempire il vuoto lasciato da Andrea Ranocchia nella rosa nerazzurra venga fatto un investimento economico.

IL FIENO RESTA IN CASCINA - Il Borussia Dorrtmund infatti non è propenso ad agevolare l'uscita di Manuel Akanji per quattro spiccioli, da quanto filtra il prezzo scontato non sarebbe inferiore a 15 milioni. Esattamente quanto intascato dalla cessione di Casadei al Chelsea. In un club che mira alla sostenibilità il discorso sarebbe facile: si investe quanto si incassa. Ma l'Inter non può permettersi di interrompere la raccolta del fieno in cascina e, posto che il prestito dello svizzero non è ipotesi presa in considerazione (servirebbe un rinnovo tutt'altro che contemplato), guadagna credito l'intenzione di bloccare Akanji per ingaggiarlo tra un anno a parametro zero, come fatto con André Onana (LEGGI QUI). Sempre che nel frattempo il difensore 27enne non accetti altre proposte immediate per non perdere un anno al BVB.

LA SOLUZIONE FACILE - In questo contesto, le voci sempre più rumorose su un possibile approdo di Francesco Acerbi alla corte di Simone Inzaghi hanno una loro logica. L'Inter verosimilmente non investirà quanto incassato dalle recenti cessioni dei due canterani e punterà su un giocatore in prestito per non impantanarsi in un acquisto pluriennale, per così dire a tempo determinato. Acerbi è in uscita dalla Lazio, ha rotto con l'ambiente e verrebbe 'parcheggiato' altrove per un anno, forte di un contratto fino al 2025 con i biancocelesti. Inzaghi lo conosce bene e lo accoglierebbe volentieri, il 34enne accetterebbe un ruolo di sesta alternativa in difesa e la dirigenza non metterebbe mano al tesoretto raccolto finora. Ad oggi, questa sembra una soluzione probabile (magari da approfondire tra qualche giorno) ma non vuol dire che gli uomini mercato nerazzurri non stiano facendo altre valutazioni, tenendo presente che salvo condizioni favorevoli per un eventuale riscatto difficilmente si tratterebbe di un investimento.

DOMANDONE RANOCCHIA - C'è comunque una domanda da porsi: Acerbi ha 34 anni, esattamente come Ranocchia. Molti tifosi si chiedono se non fosse meglio trattenere uno degli uomini spogliatoio nerazzurri, che sarebbe rimasto volentieri. Questione di tempistiche che hanno impedito questo scenario. All'epoca dell'addio al centrale umbro, la dirigenza pensava che Milan Skriniar sarebbe andato al Paris Saint-Germain per una settantina di milioni e con parte del ricavato sarebbero arrivati Gleison Bremer e un altro difensore giovane ma pronto (Nikola Milenkovic, per esempio). Poi, a sorpresa, lo stallo con il club parigino e il blitz della Juventus per il brasiliano, che hanno evitato la partenza dello slovacco e privato l'Inter del suo sostituto designato. Strategia dunque saltata (nel mentre il serbo ha rinnovato con la Fiorentina) e necessità di completare il roster con un difensore a costo zero, di passaggio e affidabile. Con il senno di poi, bastava trattenere Ranocchia e il mercato nerazzurro sarebbe già chiuso.

Sezione: Esclusive / Data: Gio 18 agosto 2022 alle 17:20
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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