Nuova intervista per Javier Zanetti: alla vigilia della gara contro il Bologna, il capitano dell'Inter si concede in un lungo colloquio al quotidiano argentino Clarin, nel quale parla in primo luogo del rapporto con il presidente uscente Massimo Moratti, colui che lo ha definito come 'proveniente dal pianeta Krypton'. "Se aveva ragione? Sì, ho sentito le sue parole. Moratti è un fenomeno, il nostro è un rapporto che va al di là di quello tra capitano e presidente".

Ma com'è Moratti come persona? "Veramente umana. Con me ha un legame speciale perché abbiamo fatto insieme tutto il percorso all'Inter. Sono stato io il suo primo acquisto. Ti racconto un aneddoto: uno dei primi anni che ero all'Inter, io e mia moglie siamo andati a Forte dei Marmi. C'erano anche Ivan Zamorano e Diego Pablo Simeone, ma nessuno di noi sapeva che lui aveva casa lì. Ad un certo punto, mentre giocavamo a beach-volley, arriva lui con tutta la famiglia, e si mette a giocare con noi". Ma Zanetti seguirà la strada del presidente uscente all'Inter? "L'idea è quella. Voglio continuare qui come dirigente, stando vicino alla squadra. Speriamo che mi sia concesso. Allenatore? No, non mi piace".

Quanta benzina ha ancora Zanetti? "Il dubbio era legato alle mie condizioni, ma ho capito di stare bene. Vedrò a fine stagione come sto. Devo anche capire quelli che sono i piani della nuova proprietà, ma fino al 2014 Zanetti ci sarà". Il capitano chiude le porte ad un ritiro in Argentina: "A quest'età, credo che la mia carriera finirà in Italia, anche se mi piacerebbe disputare una gara d'addio nel mio Paese. Ma non ho ancora pensato a niente del genere".

Ma è stato più intenso il debutto in prima squadra o il ritorno dopo l'infortunio? "Col Livorno è stato come debuttare un'altra volta. E' stato molto emozionante sentire l'ovazione della gente, l'ho sentita ancora di più perché la mia famiglia l'ha potuta vivere con me. Queste sono le cose belle che ti regala il calcio. In ospedale ridevano perché ho detto che ho dovuto fare il cambio gomme dopo tanti chilometri". Ribadendo la felicità per le chiamate di David Beckham, Zanetti chiude spiegando di non avere conti in sospeso: "Ho realizzato tutti i miei sogni: debuttare in prima squadra, in Nazionale... Io vado al di là del risultato, del vincere, del perdere o dell'essere campione. Per me la cosa più importante è il rispetto che riesci a guadagnarti durante la carriera".

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 23 novembre 2013 alle 15:45
Autore: Christian Liotta
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