Alessandro Bastoni è protagonista del format 1 vs 1 su Dazn. Un'intervista in cui si parla dei recenti festeggiamenti per la vittoria in Coppa Italia e ovviamente della finale di Champions League. "Non abbiam fatto praticamente nulla per festeggiare perché era ieri e oggi siamo già qui ad Appiano - dice il difensore nel corso dell'intervista -. E poi non dovrebbe ma la testa va un po' già alla finale di Istanbul. Onana? Era contento, per lui era la prima Coppa Italia. Io spero di mantenere lo stesso ritmo di trofei: Europei, Supercoppa Italiana, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Coppa Italia. Io e Barella abbiamo gli stessi trofei in bacheca".

Bastoni ha già disputato una finale europea nel 2020, come racconta lui stesso. "Ho avuto la fortuna o sfortuna di andare in finale di Europa League al primo anno qui. Dicono tutti che devi essere abituato a giocarle e lì mi sono reso conto che è così. Grazie a noi, allo staff, in queste quattro anni ne abbiamo giocate e vinte tante. Speriamo di continuare con queste medie. Inzaghi specialista di Coppa? Ti trasmette tranquillità, normalmente uno si aspetta agitazione o ansia. Invece ti trasmette serenità per queste partite. Nel momento difficile l'importante è avere un gruppo solido, che non hanno paura di dirsi le cose ed eventualmente di scontrarsi per risolvere. Ci siamo seduti e abbiamo cercato di capire. La grandezza sta nel farlo e superarli".

Nel corso dell'anno è stata evidente l'evoluzione della squadra. "All'inizio eravamo un po' più spavaldi e prendevamo tante ripartenze. Abbiamo dimenticato un po' i ruoli reali di un difensore. Ci siamo concentrati più sul 'prima difendiamo e poi costruiamo e attacchiamo'. Penso sia questione di equilibrio", dice ancora Bastoni.

Tappa fondamentale della stagione l'Euroderby. "Prima del Benfica in conferenza ho detto che era una partita di calcio da vivere come tale. Lo stesso per l'Euroderby. Andiamo a fare il nostro mestiere. Siamo stati bravi a tenere la testa lucida e aggredire la gara d'andata, credo sia stata la chiave del successo. Ognuno vive in maniera diversa. Io ho cercato in settimana di pensarci meno possibile, anche se a Milano dopo i quarti se ne parlava. L'importante era rimanere più lucidi possibili. Stiamo bene, è un momento di fiducia. Il derby è stato fondamentale perché ci ha ricaricato. Era fondamentale dopo 57 partite vincere perché ti dà forza, energia, ti dà voglia di rigiocare. A Istanbul andiamo con grande fiducia. Ansia? No, pensarci ci penso ma la mia forza è sempre stata quella di essere tranquillo. Viviamo per il calcio ma poi c'è la vita reale con la compagna, la bambina, i genitori. Chiaramente è una partita fondamentale e tutti sogniamo di giocarla. Abbiamo la fortuna di farlo, serve anche la lucidità di godersela".

Di fronte, un avversario fortissimo. "Chi peschi peschi nel City fa paura. Sono un grande estimatore di Guardiola per cui li guardo spesso. Hanno pochi punti deboli. Sono una squadra che fa paura, non so dare una classifica sul più bravo. Raddoppi? Probabilmente servirà anche il mister in aiuto..."

Per finire una serie di botta e risposta. "L'attaccante che soffro di più in allenamento? Lautaro. In Serie A? Dzeko alla Roma, perché sembrava giocasse al parco coi bambini. Peggio la punizione di Dimarco sul costato o la mia compagna e la figlia arrabbiate? Camilla e Azzurra arrabbiate, duran di più. Chi guardi per migliorare? Dias o Akanji, guardo molto il City come ho detto. Un giovane che mi piace? Scalvini. Ho visto che ha detto gli piaccio io, chissà se tra poco non saremo compagni di reparto sia qui che in nazionale. Gerry o Basto? Tutti e due, ma scelgo Gerry. L'ho anche tatuato".

ACQUISTA LA SPECIALE MAGLIA CELEBRATIVA PER LA FINALE

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 01 giugno 2023 alle 11:34
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
vedi letture
Print