Chi è cresciuto a pane e pallone è consapevole di un fatto incontrovertibile: i bambini sognano di vivere serate come questa. L’elettricità delle emozioni umane, il fascino di notti europee, la voglia di stupire ancora e il desiderio di confermarsi giganti della Champions. Barcellona e Inter entrano in campo, attorno a loro coreografia, inno, cori e incitamenti. La cornice interpretativa del cammino per saltare anche questo gradino. Poi al calcio d'inizio s'azzera tutto, come se i giocatori entrassero in un pianeta tutto loro. E l'avvio è intenso e intriso di passione blaugrana e nerazzurra. Pronti e via e le pedine rampanti s'attivano. Passano poco più di trenta secondi e ci pensa Thuram a gelare il pubblico di casa con un favoloso colpo di tacco che lascia di stucco Szczesny e concretizza la rete del vantaggio. I blaugrana reagiscono, o almeno ci provano, nonostante il colpo basso immediato.

PEDINE RAMPANTI E COLPI DI CLASSE. Il secondo lampo arriva prima della metà della prima frazione. Corner nerazzurro e rovesciata implacabile di Dumfries, che complica con istanza immediata la pratica del Barcellona. La qualità dei padroni di casa è davvero tante e la bellezza dei giovani interpreti di Flick risiede nella capacità di guardare oltre il risultato. Un gioco assillante, costante e continuo, alla continua ricerca della verticalità. Serve un colpo di classe magnifico di un Yamal imprendibile a riaprire la contesa: sinistro a giro dopo un dribbling abbacinante, la sfera bacia il palo e finisce nel sacco. Non finisce qui perchè l'Inter interpreta bene i movimenti difensivi, prova a coprire lo spazio alle spalle della linea difensiva, ma il gol del pareggio arriva su un'altra invenzione del Barca: Pedri illumina, Raphinha appoggia per Ferran Torres che non può sbagliare. Spazi aperti, ricerca della perfezione e tentativi fulminei, il primo tempo si chiude sul risultato di parità. Ma di certo nessuno può dire di essersi annoiato.

LIVELLO ALTISSIMO DI ENTRAMBE LE FORMAZIONI. Due modi differenti di giocare e interpretare le situazioni di campo, ma Barcellona e Inter lottano alla ricerca dell'obiettivo in comune: fare gol. Ci pensa Dumfries a riportare avanti la Beneamata con il colpo di testa vincente in seguito al corner di Calhanoglu. L'imperativo bi-direzionale è verticale: il Barcellona nel secondo tempo non attacca più con la veemenza della prima frazione, l'Inter lotta con grande padronanza e non molla di un centimetro. Le magie blaugrana proseguono con il bolide di Raphinha che pareggia i conti ancora una volta. Sei gol, un divertimento costante, tanta sofferenza e un'ottima abnegazione. Perfino l'urlo strozzato a Mkhytarian per un fuorigioco millimetrico. C'è stato di tutto e anche di più nella serata del Mont Juic. Una sfida altamente spettacolare, degna di una semifinale mozzafiato. Confronto straordinario, che bellezza. E la qualificazione, ora, verrà stabilita martedì prossimo. L'Inter è pronta a dare tutto per volare a Monaco.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 01 maggio 2025 alle 08:00
Autore: Niccolò Anfosso
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