Lunga lettera del ministro degli interni Matteo Salvini pubblicata oggi sulla Gazzetta dello Sport in relazione ai fatti di Inter-Napoli. Ecco alcuni passaggi significativi:

"Lo ribadisco: tolleranza zero con i delinquenti, ma sono nettamente contrario alla chiusura degli stadi o di alcuni settori. E non mi convincono neppure i divieti alle trasferte. La responsabilità è sempre personale: non concepisco l’idea di punire tutti gli appassionati, senza distinzioni. Anche perché i violenti sono una sparuta minoranza. Il 7 gennaio ho convocato al Viminale l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive (con me ci sarà il sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti). L’idea è coinvolgere tutti gli attori. Società, allenatori, calciatori, giornalisti, tifosi indicati dai club. Non è escluso venga anche un rappresentante della Fifa. I problemi non si risolvono solo con la forza, quando è possibile: è meglio dialogare e inchiodare tutti alle proprie responsabilità. Mi metto in ascolto, come già fatto a novembre per affrontare l’allarme delle violenze contro gli arbitri nei campionati dilettantistici e giovanili. Sono ministro ma anche tifoso: ho girato per gli stadi di mezza Italia, per questo sono sorpreso da chi chiacchiera senza aver mai messo piede in una curva. Leggo con attenzione anche la posizione della Uefa, ovviamente, anche se non la condivido. Ha criticato «la gestione dell’emergenza vissuta durante Inter-Napoli», per usare le parole della Gazzetta di ieri. Secondo Nyon, Inter-Napoli doveva essere sospesa per i cori razzisti a Koulibaly. Non sono convinto. Stoppare la partita, con gli scontri accaduti prima della sfida, avrebbe potuto provocare guai peggiori per l’ordine pubblico. In più, senza voler giustificare o tollerare volgarità e offese, mi chiedo: intendiamo difendere i giocatori beccati per il colore della pelle, ma non quelli a cui si insultano le madri? Inveire contro la famiglia di un Materazzi si può? E qual è il confine tra l’insulto razzista e l’insulto e basta? Nel 2018, chi disprezza un altro essere umano per il colore della pelle è un cretino. Ma proprio perché il problema razzismo è tremendamente serio, non va banalizzato".

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Sezione: Focus / Data: Dom 30 dicembre 2018 alle 08:36 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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