Il presidente dell'Uefa, Michel Platini, ha parlato a La Stampa e si è soffermato parecchio anche sul calcio italiano, con un piccolo riferimento a Juve-Inter 1-3 che certamente non farà piacere ai tifosi nerazzurri. Ecco alcuni stralci dell'intervista.

Che effetto le fa la statua della testata di Zidane a Materazzi?
"È storia e merita di essere ricordata, ma non è un bel gesto e quindi... Mah, se va bene a Zidane. E comunque dopo la Gioconda, vi abbiamo preso anche la statua di Materazzi".

Ha visto giocare la Juve?
«Sì, con l'Inter. Poteva stare 4-0 dopo 20 minuti, è il calcio...».

Senza Conte, ma in testa: sorpreso?
"In tribuna o in panchina poco cambia, c'è il telefono per comunicare con il vice. E poi il tecnico è fondamentale nella gestione del gruppo, ma durante la partita conta zero: sono i giocatori che decidono. Ho fatto entrambe le cose...".

Come le sembra il calcio italiano visto da fuori? 
"Siete finalisti agli Europei, la qualità c'è. Comprate di meno all'estero, come nel '66 quando chiudeste le frontiere: un bene per i giocatori italiani. Come del resto in Francia, Psg escluso".

Ci siamo. Questa è l'ultima stagione pre fairplay finanziario, sicuro che gli sceicchi si metteranno in linea con i parametri?
"Sanno da 4 anni come stanno le cose. Il calcio europeo perde 1 miliardo e 700 milioni, così non si va avanti. Se rimetteranno i conti a posto, bene, altrimenti interverrà la disciplinare".

Con quali sanzioni, l'esclusione dalle Coppe?
"Possibile, ma non tocca a me decidere».

Non teme qualche trucco per tappare le falle?
"Certo, come noi per non pagare le tasse. Farà parte del gioco, se c'è la polizia è perché ci sono i ladri. Vedrete club che dribbleranno le regole come un numero dieci. Nomi? Non ne faccio, sennò si parla sempre dei soliti".

Platini è tenero con il Psg perché il figlio lavora con gli sceicchi: possibile?
"La società per cui lavora mio figlio, è vero, è partecipata dagli sceicchi, ma lui si occupa di abbigliamento sportivo, con il Psg non c'entra nulla. E allora se mia figlia aprisse un kebab, io dovrei stare attento alla Turchia? Poi guardate, il Psg fa oggi quello che Moratti e Berlusconi hanno fatto per anni. Si lamenta del fairplay solo chi non vince".

Anche in Italia sono arrivati gli stranieri. Non ha mai nascosto di non apprezzare le invasioni: situazione irreversibile?
"Non posso fermarla. Ma il calcio resiste da anni grazie all'identità tra il club e chi lo gestisce. Qual è il nesso tra il Qatar e il Psg? Per questo mi piacciono Real e Barcellona, per come conservano la loro identità. Come fanno le grandi famiglie italiane con i loro club".

Altra ferita: le scommesse. Sorpreso dall'Italia?
"È la natura umana, guardate la pallamano francese. La vostra polizia però ha lavorato molto bene, siete all'avanguardia». 

Farina in Inghilterra: una sconfitta per il calcio italiano?
«Sì, è mancato il coraggio di trovargli un posto. Lui ha dato un segnale, deve essere il calcio dall'interno a cambiare le regole".

Sezione: FOCUS / Data: Mer 14 novembre 2012 alle 09:29 / Fonte: La Stampa
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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