"Oggi non riesco a smettere di pensare a quello che è successo ieri. Penso che sia un giorno per festeggiare, non per essere tristi". È il pensiero di José Mourinho, allenatore della Roma ed ex tecnico di Christian Eriksen ai tempi del Tottenham, sul preoccupante episodio successo ieri a Copenaghen che ha visto protagonista il numero 24 dell'Inter.

"Per fortuna il calcio è andato andato in una direzione con più organizzazione, protocolli, livello dei medici e degli specialisti. E credo anche che Dio stesse guardando il calcio in quel momento. Il tutto, messo insieme, ha permesso a Christian di restare con noi, con la sua famiglia, di essere vivo - sottolinea lo Special One a talkSPORT -. Tutto questo è molto più importante del calcio, ma allo stesso tempo credo che abbia mostrato anche i buoni valori del calcio. L'amore, la solidarietà, lo spirito di famiglia. Non si trattava solo della sua famiglia, ma della famiglia del calcio. Il calcio unisce le persone".

Mou ammette poi che "ieri ho pregato, ieri ho pianto, come credo l'abbiano fatto in milioni nel mondo. Credo l'abbiano fatto in tanti, perché il calcio può unire le persone. Ieri, anche per le ragioni sbagliate, il calcio ha unito le persone. E alla fine possiamo festeggiare perché Christian è vivo. Certo, non ho parlato con lui, ma ho parlato con Pierre-Emile Hojbjerg (centrocampista danese del Tottenham, ndr) questa mattina e Pierre è molto positivo su Christian. Le notizie sono buone, quindi penso che sia un momento per festeggiare".

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Sezione: Focus / Data: Dom 13 giugno 2021 alle 17:11
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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