Nelle ultime scelte di campo, la Gazzetta dello Sport ha visto il polso fermo di Simone Inzaghi, che ha preso decisioni nette per eliminare le tante zone d’ombra che c'erano in rosa. "Adesso che c’è maggiore chiarezza, la strada percorsa sembra quella giusta", si legge sulla rosea. La più pesante presa dal tecnico è anche la più simbolica perché va ben oltre il campo: il fatto di retrocedere Handanovic a secondo portiere non è arrivata a furor di popolo ma l'ex Lazio ha colto il momento per lui più adatto in cui riaffermare la propria autorità e dare i guanti ad André Onana anche in campionato. "Tra l’altro, il camerunese con il suo stile estremo e carismatico è diventato il simbolo di questa Inter in trasformazione", fanno notare i colleghi.

Prima della rivoluzione tra i pali, l'ex Lazio aveva già deciso le gerarchie della corsia sinistra: dopo aver atteso invano un segnale da Robin Gosens, Simone ha trovato la soluzione in casa dando fiducia a Federico Dimarco, in continua crescita dopo aver fatto il pieno di autostima in Nazionale. Non è un caso che, dopo la sosta del campionato, l'ex Verona sia stato messo nell'11 titolare per tre partite di fila: il ragazzo fatto in casa occupa dal 1’ quel ruolo strategico nel 3-5-2 e la sensazione è che si continuerà, anche perché i test atletici dicono che non è affatto stanco. 

L'Inzaghi decisionista, viene evidenziato nel pezzo della Gazzetta, non passa solo dai singoli ma anche da una svolta tattica, da un atteggiamento più prudente dietro: più che un ritorno al passato è un adattamento al momento. "Aspettare più bassi alcuni tipi di rivali che giocano la palla, vedi Sassuolo, e sfruttare l’imbucata giusta è un segno di nuova saggezza. Senza snaturare la fase di possesso palla e i principi di gioco, questo cambio di strategia ha come obiettivo anche la piena valorizzazione di Lukaku appena tornerà", si legge. 

Sezione: Focus / Data: Lun 10 ottobre 2022 alle 08:45
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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