Torna a parlare Jonathan Cicero Moreira, l'ex terzino brasiliano dell'Inter arrivato in Italia con l'etichetta di erede di Maicon ma i cui anni nerazzurri, a parte qualche sprazzo, non sono stati poi così indimenticabili. Ai microfoni di ESPN, l'ex Cruzeiro racconta come fu determinato a scegliere la meta nerazzurra: "Avevo la possibilità di andare alla Fiorentina e anche al Paris Saint-Germain, perché lì aveva preso il comando Leonardo. Ma alla fine ho scelto l'Inter, perché all'epoca erano i campioni della Champions League. Chi è che non vuole giocare coi campioni d'Europa? Il problema fu che la nostra squadra era stata campione di tutto, e questo genera un certo rilassamento. Inoltre la squadra aveva un'età media molto alta. Le persone che erano appena arrivate non avevano spazio, ma quando la squadra perdeva, era sempre colpa dei nuovi arrivati", ha ricordato. Oggi, Jonathan crede che avrebbe preso delle strade differenti: "Ripensandoci, credo che sarei andato alla Fiorentina, perché lì avrei avuto più spazio per giocare, o al PSG, per tutto quello che il club è cambiato da allora. Ma non dico che me ne pento".

L'Inter, prima di far arrivare in Italia, il giocatore, dovette vincere la resistenza del Santos, che non voleva farlo partire in Europa: "Ricordo che Santos non voleva lasciarmi andare, quindi ho finito per partire un po' come un fuggiasco... Ero molto ansioso in questo periodo, ho finito per esagerare con il cioccolato perché la situazione non si risolveva. All'Inter sono stato accolto molto bene, ma ammetto anche di essere arrivato un po' fuori forma", ha scherzato. "Sono tornato al Santos solo dopo le vacanze. Muricy Ramalho era ancora l'allenatore. Mi sono scusato per il mio atteggiamento. All'epoca era noioso, perché avevo un buon rapporto con tutti", ha ricordato. L'esperienza all'Inter, a suo dire, è stata segnata dalle difficoltà incontrate dai nuovi arrivati nel confrontarsi col gruppo dei 'senatori': "Ho fatto una tappa che è stata molto brutta per tutti quelli che sono arrivati ​​nel mio stesso momento. I 'medagliati' avevano un posto assicurato e non hanno mai lasciato la squadra, anche se non avevano ottenuto buoni risultati. E quando siamo arrivati noi nuovi e le cose sono andate storte, è sempre stata colpa nostra, dei più giovani. È stato molto difficile per me all'Inter nei primi due anni. Il mio tempo all'Inter è finito nella media, perché ho avuto solo un'ottima annata. Nell'ultimo anno di contratto stavo andando molto bene ed ero anche stato preso in considerazione dalla Nazionale italiana per giocare il Mondiale, ma ho avuto un grave infortunio e sono stato fuori per un anno", si è lamentato.

Ciononostante, i ricordi restano positivi, anche quelli legati ai compagni di squadra: "La nostra squadra aveva quasi tutti quelli che avevano vinto la Champions League. Wesley Sneijder era un giocatore differente. Diego Milito era un ottimo realizzatore, Samuel Eto'o aveva una tecnica incredibile e la sapeva combinare con la sua velocità. Javier Zanetti era molto professionale. Dovevate vedere questo ragazzo allenarsi, era un trascinatore a 36 anni, clamoroso. Dejan Stankovic metteva la palla dove voleva. Poi c'erano Lúcio, Maicon, Júlio César... E Thiago Motta, che non sbagliava un passaggio. Ho realizzato il sogno di giocare in una grande squadra, ho gareggiato in Champions League e ho ricevuto un bell'ingaggio. Ma questo mi ha incasinato un po' la testa e all'epoca non avevo molta disciplina. Il Padre celeste però non dorme e credo che le cose che mi sono successe all'Inter fossero come dovevano essere. Non mi pento mai di esserci andato. È stato molto bello per la mia vita personale e professionale. Chi non vorrebbe giocare per un gigante come l'Inter e giocare in Champions League? Ma mi sento come se avessi fallito. Non c'era nessun altro da biasimare. Ho sbagliato negli atteggiamenti e nel modo di affrontare un grande club come l'Inter. Quando mi sono svegliato era già tardi... Ma ci sarebbe stato tempo per riprendermi se non avessi subito il grave infortunio", ha argomentato.

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Sezione: Focus / Data: Ven 15 aprile 2022 alle 12:29
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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