Un successo che conferma il secondo posto in classifica e un biglietto per la semifinale dei playoff scudetto. L'Inter Primavera batte 2-0 il Cesena con le reti di Zanchetta e Zarate, due dei migliori in campo, ma viene salvata anche dalle parate decisive di Calligaris. Due i giocatori meno precisi del solito. 

RISING STAR 

MATTIA ZANCHETTA - Il gol è il giusto premio per una stagione positiva e per una prestazione ordinata, condita dalla solita qualità nella gestione del possesso e dal grande sacrificio in quella di rottura. Il mancino da fuori, seppur sporcato da una deviazione, ha il merito di sboccare una partita delicata. E l'abbraccio 'romantico' con il padre-allenatore al momento dell'esultanza racchiude quelle emozioni che il mondo del calcio riesce a trasmettere. 

UP 

ALESSANDRO CALLIGARIS - Un portiere affidabile si fa trovare pronto nel momento del bisogno e lui si iscrive alla categoria rispondendo alle richieste. Nel momento di maggior dominio dell'Inter, il classe 2005 si traveste da gatto e respinge il colpo di testa ravvicinato di Perini tenendo il risultato inchiodato sullo 0-0. Parata monstre, dall'altro coefficiente di difficoltà. 

DILAN ZARATE - Entra e chiude i giochi con una rete tanto bella quanto importante: l'inserimento di personalità viene concluso al meglio con una sberla di destro che prima bacia il palo e poi termina in rete, facendo esplodere di gioia tutta la panchina interista. Se c'è un atteggiamento da avere nei playoff scudetto, beh... chiedere consiglio al buon Dilan. 

MATTEO MOTTA - È il più propositivo delle corsie esterne, nonostante di mestiere faccia il terzino. Arriva spesso al cross (sovrapponendosi con costanza a Quieto, che spesso e volentieri tende ad accentrarsi per liberagli spazio) e anche in zona tiro, dimostrandosi però prezioso anche in fase difensiva con qualche diagonale tatticamente perfetta. L'ingresso di Cocchi al suo posto non è una bocciatura, ma è dettata dall'esigenza di provare a sboccare la gara anche con i piazzati. 

DOWN 

MATTEO SPINACCÈ - Tocca pochi palloni, ma quando lo fa prova a rendersi utile (intelligente la sponda per Berenbruch nel primo tempo). Pesa come un macigno la preziosa occasione da gol cestinata al 33' sullo 0-0 quando, solo e in ottima posizione, calcia clamorosamente a lato rinviando il vantaggio nerazzurro. Non è l'unico errore, ma è da sottolineare anche la positiva giocata da cui nasce il raddoppio. 

THOMAS BERENBRUCH - Le geometrie e il dinamismo non sono quelli abituali, ma anche a lui gli si possono concedere delle giornate storte. Il momento no è incarnato in due occasioni da gol che generalmente non sprecherebbe, anche se arrivano entrambe con il piede debole: prima il destro alto dalla distanza, poi la palla ciccata in area dopo la sponda di Spinaccè. Da un talento come lui ci si aspetta sempre tanto, avrà tempo e modo per tornare a brillare. 

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Sezione: Pagelle / Data: Ven 16 maggio 2025 alle 18:35
Autore: Stefano Bertocchi
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