"C'è un mondo da cambiare in questa Inter e la prima cosa, forse, sono i cambi stessi, tormento dell’Inzaghi interista". Comincia così l'articolo della Gazzetta dello Sport che entra nel merito delle sostituzioni del tecnico nei suoi 14 mesi nerazzurri, partendo ovviamente dai più recenti che hanno fatto molto discutere: Alessandro Bastoni ed Henrikh Mkhitaryan richiamati in panchina al 31esimo solo per aver avuto la colpa di prendere un'ammonizione precoce. La novità è stata la tempistica, non la sostanza perché delle 221 sostituzioni totali effettuate dall'ex Lazio ben 43, quasi un quinto, hanno coinvolto giocatori precedente caricati da un cartellino giallo. Calhanoglu è la maggiore vittima della “legge del giallo” (otto cambi) e il collega Barella, sostituito 7 volte per non rischiare un’espulsione.

Al di là di queste decisioni istintive, aggiunge la rosea, ieri hanno spiazzato anche i cambi successivi che hanno aggiunto ulteriore confusione nelle posizioni: "sono cambiati quattro terzetti di difesa in 90’, nell’ordine Skriniar-Acerbi-Bastoni, Skriniar-Acerbi-Dimarco, D’Ambrosio-Skriniar-Acerbi e D’Ambrosio-De Vrij-Skriniar. Lo slovacco ha rischiato il mal di mare ondeggiando da destra a sinistra. Nel dettaglio, poi, dentro un Correa etereo fino all’evanescenza per il più solido Dzeko e un De Vrij declinante per Acerbi che pare avere ben altra forma. Nel totale, quattro sostituzioni su cinque a trazione difensiva, un messaggio che trasuda paura. Il contrario di ciò a cui aveva abituato la prima Inter inzaghiana che era bella e sfacciata nella sua voglia di spingersi avanti", si legge. 

Sezione: Focus / Data: Lun 19 settembre 2022 alle 09:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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