San Siro fischia. Esclusa la Curva Nord, ieri gran parte dello stadio ha mostrato sonoramente il proprio dissenso per l'ennesima sconfitta in campionato: 11 ko, davvero tantissimi. L'Inter di Champions si scioglie in campionato e rischia seriamente di non partecipare alla prossima competizione europea, quella in cui tanto bene sta facendo in questa stagione. I problemi sono diversi e il futuro di Simone Inzaghi ovviamente è molto a rischio vista la situazione.

"La premessa sarebbe abbastanza banale: una squadra che possa davvero essere considerata grande non può limitarsi solo a certi lampi di Champions, anche se abbaglianti come a Lisbona, e non dovrebbe scolorire così tanto su palcoscenici meno prestigiosi - spiega la Gazzetta -. L’Inter, invece, sembra in completa autogestione, attacca e stacca autonomamente la corrente in base all’avversario. Se il rivale è grande, soprattutto in Europa, tutti corrono e danno il massimo: in quel caso niente è proibito ai nerazzurri, come sa il Benfica. Se, invece, è più umile e… “italiano”, la compagnia va in campo con un filo di gas come col Monza. Anche di questo si è parlato nella notte di San Siro. Tra l’altro Simone, sconsolato da questo saliscendi, aveva ripetuto alla vigilia che il Monza deve essere uguale al Benfica, ma il messaggio non è minimamente passato: è il segno di uno scollamento sempre più evidente, di una incapacità di motivare la squadra nella quotidianità del campionato". 

Ieri, dopo il ko, summit notturno tra tecnico e dirigenti. "Ne mancano ancora otto, dobbiamo avere tutti più determinazione, ma le carte sono tutte in regola", il pensiero comune. "Giocando così tanto in maniera ravvicinata succedono cose che poi vengono smentite nei giorni a seguire…", l’ultimo avvertimento di Simone, prima di entrare in conclave con la dirigenza.

Sezione: Focus / Data: Dom 16 aprile 2023 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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