"La beffa adesso è certificata, nero su bianco, con i crismi dell’ufficialità. L’Inter non prenderà nemmeno un centesimo dallo sponsor di maglia da cui aspettava 85 milioni in quattro anni (nella scorsa stagione era solo di manica)". Lo conferma anche la Gazzetta dello Sport, che spiega come il club è da tempo alla ricerca di un sostituto per la prossima stagione. 

Il nome di DigitalBits è rimasto ormai solo sulle maglie della Prima squadra, per il resto è scomparso ovunque (dal sito, dai cartelloni pubblicitari e dalle maglie delle squadre del settore giovanile e femminile). "Si è riflettuto a lungo, ma alla fine si è scelto questa strada prudenziale per tutelarsi in futuro e certificare che almeno il club ha assolto agli obblighi contrattuali. Di certo, la partita con Digitalbits e il suo misterioso fondatore, Al Burgio, un ex socio dell’ex pugile Floyd Mayweather con diverse cause in giro per il mondo, continuerà in altre sedi, mentre l’obiettivo dei manager nerazzurri è chiudere un accordo grosso per la maglia prima della fine della stagione dopo i contratti intermedi con sponsor come eBay e LeoVegas", si legge.

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Sezione: Focus / Data: Mer 01 marzo 2023 alle 08:33 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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