Cosa vuol dire essere il miglior portiere della storia dell'Udinese? Samir Handanovic, recordman della squadra friulana con sei rigori parati e otto partite senza subire reti nella stagione 2010-2011, risponde ai microfoni di TuttoUdinese.it: "Sono orgoglioso e molto contento di questo. Udine ha un grande posto nel mio cuore. Nella storia di una società che ha 120 anni, essere considerato il più forte proprio dalla gente che ama questo club, è una cosa fa una grande differenza". Il periodo a Udine per il 32enne portiere dell'Inter "ha rappresentato una costante crescita da calciatore e da uomo. A Udine sono migliorato nel mio lavoro e imparato sempre più come ci si deve comportare fuori e dentro dal campo". 

Un ricordo indelebile e un rimpianto dei suoi trascorsi in bianconero: "Il ricordo più bello è il terzo posto che abbiamo guadagnato nel 2011-2012, siamo tornati a Udine e i tifosi erano felicissimi e ci hanno aspettati in aeroporto e io non pensavo che potesse succeder una cosa del genere. Il rimpianto maggiore, invece, è stato il preliminare contro l’Arsenal, purtroppo non l’abbiamo giocato con la migliore formazione possibile. Oltre a mancare Basta e Domizzi, quell’anno non ci siamo rinforzati come avremmo dovuto dopo la cessione di Sanchez. Sono convinto che avremmo potuto puntare a qualche cosa di importante. Eravamo un grande gruppo e una squadra vera, avremmo potuto toglierci delle belle soddisfazioni".

Quale la parata più bella? "Ne scelgo due. Arsenal-Udinese quando abbiamo perso 1-0, feci una bella parata su un tiro ravvicinato di Walcott, in contrattempo, al 90’. L’altra contro il Siena a Undine: abbiamo vinto la partita, ma ricordo quella parata perché era una situazione sulla quale mi ero allenato tanto e, in quella situazione, era molto difficile intervenire". 

Solo bei ricordi anche sul suo rapporto con i tifosi dell'Udinese: "Il mio carattere è molto simile agli abitanti di Udine e di quella zona del Friuli. Per questo ci siamo sempre trovati bene insieme. Mi fa sempre piacere tornare a Udine, sia quando gioco, sia quando torno qualche volta in Slovenia e mi fermo a salutare gli amici che ho li. Un giorno spero di tornarci". 

Sezione: Focus / Data: Lun 05 dicembre 2016 alle 16:47
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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