Stella riconosciuta della Danimarca, Christian Eriksen si prepara a guidare la sua Nazionale agli Europei dopo aver vinto lo scudetto da co-protagonista nell'Inter. Uno status di leader tecnico al quale è ormai abituato: "Negli ultimi anni ho sentito che le aspettative per me erano alte; nella gestione Åge Hareide (l'ex ct danese) spesso ero io a decidere le partite, e questo significava anche che c'era ancora più attenzione su di me. Ora non devo fare nulla in più per essere in grado di gestire la pressione, la concentrazione e le aspettative. Non sento di dovermi nascondere", le sue parole riportate da Tipsblade.dk. 

"Dieci anni fa - aggiunge l'ex Tottenham - ho avuto la risposta che non avevo bisogno che gli occhi di qualcuno si posassero su di me, ma sono cresciuto nel corso della mia carriera e così anche le aspettative della gente su di me. Tutto questo mi dà semplicemente una spinta in più, in qualche modo ho lavorato per assicurarmi che continuassero a guardarmi, quindi ora vedo la pressione come qualcosa di positivo". 

Eriksen arriva alla rassegna continentale temprato anche da quanto gli è accaduto con il club nerazzurro nell'ultimo anno e mezzo: "Probabilmente c'è una grande differenza nel modo in cui sia io che il mondo vediamo le cose ora rispetto a sei mesi fa. All'epoca ero in panchina e giocavo molto meno rispetto all'inizio della mia carriera. Ho cercato di imparare da questa esperienza senza cambiare me stesso"

Poi, dopo alcuni alti e bassi personali, è arrivato finalmente il tricolore con i nerazzurri: "Indubbiamente questa vittoria dà ancora più fame di vincere. 'I vincitori vogliono di più', non è quello che dicono? Significa molto arrivare agli Europei con un campionato vinto. Dà fiducia e dà una convinzione in più che tutto è possibile: quella fede necessaria. È bello che le persone pensino che possiamo andare lontano. Gli avversari devono essere preoccupati di incontrarci". 

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Sezione: Focus / Data: Mar 08 giugno 2021 alle 15:52
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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