Lunga intervista di AS Guilherme Siqueira, ex Atletico, Benfica e Valencia, ma soprattutto ex canterano interista. Siqueira è stato costretto a ritirarsi a 32 anni a causa di un grave infortunio alla caviglia. "Non potevo più giocare e allora ho scelto di terminare la carriera - spiega il mancino brasiliano -. Il dolore era troppo forte, soffrivo tanto. E allora ho detto basta".

Decisione complicata?
"Lo è sempre. Ero in un momento importante della mia carriera. Giocavo in squadre importanti. Ma le prestazioni erano condizionate dai problemi alla caviglia e ho dovuto prendere una decisione".

Resti legato al mondo del calcio?
"Certamente. Assieme a Savio abbiamo un'agenzia in Brasile, la 'You First'. Un'ottima opportunità".

All'Inter già all'età di 15 anni. Come hai vissuto l'addio al Brasile?
"Per un giovane non è facile lasciare il suo Paese e all'epoca non era come adesso, con tanta tecnologia che riesce in qualche modo ad azzerare le distanze. Però ero molto concentrato sul mio lavoro e il calcio mi ha ripagato. All'Inter è iniziato tutto: ho imparato tanto ed è grazie agli anni in nerazzurro se sono arrivato preparato in Spagna".

Il cambio di ruolo in Italia, da esterno a terzino.
"Vero, in Italia avevo allenatori che mi facevano migliorare difensivamente, anche se in me l'idea di attaccare restava preminente. Poi ho cominciato a dare più importanza alla fase difensiva e nel Granada per la prima volta mi sono davvero calato nel ruolo".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Mer 24 aprile 2019 alle 11:26 / Fonte: AS
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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