Nella seconda parte della lunga intervista rilasciata a La Tribù del Calcio, Hernan Crespo ricorda la sua seconda parentesi interista, quella durata dal 2006 al 2009. “Dopo l’ultimo anno al Chelsea, Roman Abramovich mi voleva proporre il rinnovo del contratto, ma io gli dissi che volevo tornare in Italia. Lui rimase sorpreso, perché mi preannunciò che stava scoppiando un caos in Italia (Calciopoli, ndr), mi prometteva di tutto per farmi restare, ma io volevo tornare a sognare nel calcio italiano”. E allora, ecco di nuovo l’Inter: “Una sfida affascinante, ricordavo la voglia pazza dell’Inter di vincere. Arrivo e danno all’Inter il titolo a tavolino, perciò si crea una situazione assurda, dove la giustizia sportiva ci dava vincitori e quindi l’Inter si sentiva sollevata dopo tante situazioni che riteneva ingiuste, che si accomunavano un po’ anche alle mie esperienze, visto che la Juve mi ‘rubava’ il sapore dello scudetto. Volevamo rivincita, e in quel momento le cose andavano per il verso giusto. Quell’anno fu una cavalcata impressionante, la gente dopo anni di sofferenze poteva festeggiare in campo lo scudetto, da Massimo Moratti all’ultimo dei dipendenti. Era magnifico. Avevamo fatto il record di vittorie consecutive, 17, abbiamo ucciso il campionato. Credo che per l’interista non ci sia stata goduria maggiore del titolo con la Juve in B”.

Compagno di Crespo in quegli anni fu Zlatan Ibrahimovic: “Aveva un carattere particolare, se la prendeva un po’ con tutti tranne che con me. Forse una volta, a Cagliari, quando ebbe un gesto di stizza e io reagii. Lui in quel momento fece una cosa mai vista: mi chiese scusa, ricordando di ammirarmi quando io ero all’Inter e lui all’Ajax. Ora l’ho rivisto al Psg, e tutto quello che gli ho chiesto di cambiare lo ha fatto, ora è un giocatore maturo che si mette a disposizione della squadra. Un numero uno”.

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Sab 20 aprile 2013 alle 06:30 / Fonte: Premium Calcio
Autore: Christian Liotta
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