L'Inter è subito incappata in una sconfitta in campionato e il ko di Palermo rischia di minare l'ambiente nerazzurro. Il 4-3 subito al Barbera ha tante cause, anche se molti si sono concentrati solo sul benedetto 3-4-3, come se i numeri bastassero a spiegare tutto. In esclusiva per FcInterNews.it, Giacomo Modica, tecnico di Lega Pro ed ex vice allenatore di Zdenek Zeman, ci spiega sull'inconsistenza delle accuse al 3-4-3 e ci racconta perché è giusto dare fiducia a Gian Piero Gasperini, suo ex compagno di squadra.

Modica, partenza falsa per l'Inter a Palermo e Gasperini già sotto accusa.
“E' incredibile. Purtroppo in Italia non c'è pazienza e si cercano risultati immediati. Il ko di Palermo, però, bisogna essere inquadrato nel giusto modo, se si considera che l'Inter ha preso il gol del 3-2 nel suo momento migliore. Gasp sotto accusa? E' assurdo. Bisogna dargli il tempo necessario”:

Il tecnico dell'Inter, inoltre, è stato tuo ex compagno di squadra nei primi anni '80.
“Sì, eravamo insieme al Palermo nella stagione 81/82. Lo conosco bene, è una persona squisita e non è un allenatore che vive di dogmi. E' intelligentissimo, per cui capirà da sé se bisognerà cambiare qualcosa. Mi fanno ridere quelli che si riempiono la bocca con i numeri: 3-4-3, 4-3-3, 4-4-2. Non ha senso: quello che conta è solo la disponibilità dei giocatori a seguire un progetto tecnico”.

E nell'Inter credi ci sia questa coesione tecnico-squadra?
“Parlo da esterno e non posso conoscere certe cose. Però dico che l'Inter è piena di campioni, e sono i campioni che rendono facili anche le cose difficili. Se si troverà la quadratura del cerchio, l'Inter resterà la squadra da battere. Assieme al Milan. Contro il Palermo ci sono state due o tre sbavature che sono state pagate care, però la condizione è quella che è e le squadre di Gasperini fondano molto del loro gioco su ritmo e aggressività. Anche il Milan ha faticato parecchio”.

Quindi il progetto-Gasp ha solo bisogno di tempo?
“Assolutamente sì. Se l'Inter ha voluto Gasperini, adesso deve aspettarlo e difenderlo. Anche perché bisogna calcolare che tra Coppa America, amichevoli delle nazionali, infortuni e movimenti in extremis di mercato, non ha praticamente mai avuto tutto il gruppo a disposizione. Gasperini merita rispetto: è un tecnico di prima fascia e non è secondo a nessuno”.

Adesso si parte con la Champions. Avversario il Trabzonspor: dei turchi si sa poco, ma tu li conosci bene.
“Ho fatto il vice di Zeman al Fenerbahçe e in quei mesi andammo a giocare a Trebisonda. Parlo di dieci anni fa, anche se i valori sono sempre quelli. In Turchia Besiktas, Galatasaray e Fenerbahçe sono un po' come Inter, Juve e Milan. Il Trabzonspor è una buona squadra, molto temibile in casa. Lo stadio è un catino incandescente e lì diventa duro giocare, con un tifo caldissimo. Fuori casa, invece, perdono molto del loro valore”.

Insomma, la stagione dell'Inter potrebbe svoltare già da mercoledì.
“Siamo solo all'inizio dell'anno e, ripeto, l'aspetto principale resta la disponibilità al sacrificio dei giocatori. Ho visto Sneijder entrare in campo a fine primo tempo e dare il massimo come un vero professionista, giocando anche piuttosto bene. Questa è la strada”.

 

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Sezione: Esclusive / Data: Lun 12 settembre 2011 alle 19:00
Autore: Alessandro Cavasinni
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