Era appena rientrato, carico di entusiasmo, e portava in dote con sé tanta fiducia ritrovata dopo la prestazione contro il Chievo. Da lui sarebbe dipesa la rincorsa al terzo posto, il suo rientro era la fine di quella Inter inguardabile senza punti di riferimento offensivi, il peggio visto in questa stagione. Tutto rimandato, in una frazione di secondo, la stessa in cui il ginocchio sinistro di Diego Alberto Milito ha fatto crac. Un gesto generoso, tentativo di pressare, di rubare un pallone come tanti, anonimo, inutile. Oggi quello è il pallone più doloroso per il Principe, per Stramaccioni, per l'Inter tutta e i suoi tifosi. Non è la fine dei giochi, ci mancherebbe. L'argentino tornerà, anche se nel frattempo bisognerà ricominciare a stringere i denti. E amarlo ancora di più, non solo perché non può essere una coincidenza che sia accaduto a San Valentino.

Adesso è il momento di raccogliere le idee. Palacio e Cassano saranno ancora a lungo i punti di riferimento offensivi di questa Inter, cui manca ancora palesemente un attaccante d'area di rigore. Oggi più che mai la scelta di dar fiducia a Rocchi, che colpe non ha, si sta rivelando un errore. Non può essere lui l'alternativa all'argentino, nessuno ad Appiano Gentile ci crede davvero, neanche Stramaccioni che lo chiama in causa meno di un ragazzino alle prime armi. Ci si era illusi, in estate e a gennaio, che Milito avrebbe retto tutta la stagione. La realtà si è palesata nel modo più beffardo, smascherando l'ingenuità della dirigenza.

E adesso? La speranza è che questo dramma sportivo di percorso convinca Moratti a dare immediatamente l'ok per chiudere con la Sampdoria il discorso Icardi. Sembra cinismo in questo momento di grande tristezza per il Principe, ma poche ore fa tutto il popolo nerazzurro ha dovuto rassegnarsi alla vulnerabilità del proprio eroe. Serve qualcuno che possa sobbarcarsi sulle spalle una pesante eredità, l'attendismo sarebbe controproducente. Se la società ha individuato in Icardi il delfino di Milito, passi immediatamente ai fatti. Se servirà da stimolo in quest'ottica, l'infortunio del Principe non sarà un evento totalmente negativo, valutandolo con tanto, ma tanto ottimismo.

Non posso trascurare un dettaglio, che è stata la partita. L'Inter ha vinto abbastanza facilmente, superando lo choc Milito. Ha saputo ricompattarsi, pur dovendo 'riscrivere' la strategia iniziale. Bravissimi Cassano e Palacio, che hanno sopperito all'assenza di quello che doveva essere anche il loro punto di riferimento. E in una serata in cui i cattivi pensieri abbondano, c'è modo di ritenersi comunque soddisfatti. Ora sotto con la viola, vietato concedersi pause.

 

P.S. - Oggi più che mai sono orgoglioso di utilizzare la foto che vedete per i miei editoriali. La cambierò nel giorno del suo ritorno in campo, perché da quel momento penserà lui stesso a ricordare a tutti chi è Diego Alberto Milito. 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 15 febbraio 2013 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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