Continuano a essere giorni tormentati per i tifosi interisti. Moratti riflette, diviso a metà, da una parte il suo amore per l'Inter, dall'altra le grandi difficoltà finanziarie che sta attraversando la società nerazzurra che non fanno pensare ad altro che a un futuro nebbioso e difficile. La trattativa con Thohir prosegue tra accelerazioni e frenate, colloqui e conference call, offerte e lunghe trattative inter-continentali. Il magnate indonesiano freme, vuole tutto e subito, Moratti non è ancora convinto, prova a resistere, ma vacilla sotto le pressioni delle banche che lo spingono verso una cessione della maggioranza dell'Inter. Il problema però è che, come dice Moratti a chi gli sta vicino, si continua ad andare per le lunghe, nonostante l'ottimismo di qualche giornale, con pesanti conseguenze sul mercato interista che continua a convivere con un povero (senza budget) immobilismo preoccupante.

L'arrivo del giovane e seppur promettente Belfodil, grazie a qualche numero di equilibrismo finanziario con gli amici Ghirardi e Leonardi, non cambia infatti le prospettive e lo stato d'animo dei tifosi. Il BrancAusilio lavora praticamente solo con l'autofinanziamento. Senza la partenza di un big, per cui non ci sono ancora offerte degne di nota, con a disposizione solo i soldi delle modeste cessioni di Donati e Caldirola è arduo avvicinare gli obiettivi indicati da Mazzarri e diventa quasi impossibile partecipare ad aste per giocatori ambiti. Paulinho se n'è così andato al Tottenham, Nainggolan si avvicina ogni giorno di più alla Roma. Cellino alimenta l'asta ma da corso Vittorio Emanuele non hanno ancora le risorse per portare a Milano il centrocampista del Cagliari che l'Accentratore vuole per completare la mediana nerazzurra.

Nel frattempo si continua a sfoltire la rosa e a tagliare il monte ingaggi, con l'addio ad Antonio Cassano, rottamato in fretta e furia dopo essere stato tra i più positivi della passata stagione. Dieci gol e 15 assist in 39 presenze non sono bastati per prolungare la sua storia in nerazzurro, respinto dallo zoccolo duro dello spogliatoio e, soprattutto, considerato non fondamentale per il progetto tecnico di Mazzarri, come ha ammesso lo stesso attaccante nella sua conferenza di presentazione a Parma. Alla fine a pagare il grande fallimento della passata stagione, insieme a Stramaccioni, c'è anche Fantantonio. Lui era uno dei segreti della StramaInter che a inizio stagione viaggiava a mille all'ora, ma che poi è letteralmente affondata tragicamente soprattutto dopo lo scontro tra l'allenatore e il fantasista.

Adesso c'è invece Mazzarri che qualcuno vede già addirittura a rischio se dovessero concretizzarsi le trattative con Erik Thohir, che sarebbe pronto a una rivoluzione totale non appena salirà sul ponte di comando nerazzurro (altro motivo di riflessione di Moratti). Niente di più falso perché l'allenatore toscano è stato scelto proprio per dare una garanzia ulteriore all'immagine dell'Inter e favorire così l'ingresso di nuovi soci esteri. Se fosse continuato il suo regno in solitaria Moratti avrebbe infatti scelto la sfida-Zeman, un'altra conferma che i tempi per il cambio di consegne sono più che mai maturi. Bisogna però concludere tutto al più presto, per la squadra e per i tifosi, che vedono la Juventus con Llorente e soprattutto Tevez sempre più irraggiungibile, come se i 33 punti di distacco dell'ultimo campionato non fossero già sufficienti.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 05 luglio 2013 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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