“Cara Juve ti scrivo - manomettendo l’incipit del successo di Lucio Dalla -... e siccome sei molto lontana più forte ti scriverò”.

Lontana per l’esattezza 12 punti dall'Inter, la squadra bianconera non sarà di certo l’’amico’ evocato dal celebre cantautore italiano, ma soltanto per una sera, nei 90 minuti del match dell’Olimpico, potrebbe essere in grado di fornire ai nerazzurri un grande aiuto nella rincorsa al sesto scudetto consecutivo.

Nell’incontro di stasera tra Juventus e Milan c’è tanta carne al fuoco. I rossoneri arrivano a Torino forti del successo di lunedì scorso contro il Napoli, ricacciato alla terza posizione di classifica e superato dall’Inter. Il vantaggio sulla seconda adesso è di 5 punti, distacco che, come sottolineato dall’a.d. Galliani, garantisce il primato anche in caso di sconfitta in questo turno di campionato. Gli uomini di Delneri si avviano invece alla partitissima nel caos delle contestazioni della piazza, che tra petizioni organizzate e proteste varie vorrebbe la testa del proprio tecnico, reo di aver guidato la squadra in una stagione sempre meno esaltante. La Juventus, appaiata con 41 punti in uno sconfortante settimo posto e a 7 lunghezze di distanza dalle zone Champions, è reduce difatti da due sconfitte consecutive, quella di Lecce e l’altra, non meno clamorosa, in casa contro il Bologna dell’ex Di Vaio. Gli squilli di tromba che hanno fatto seguito alla vittoria sull’Inter si sono presto placati per fare posto ad una pallida rassegnazione. L’ultima chiamata per Delneri arriva oggi, nella sfida alla capolista. I tifosi non tollererebbero affatto un’altra batosta a Torino, ancor più contro i rivali milanisti. Ecco perché la voglia di riscatto dei bianconeri potrebbe essere l’arma più potente in grado di sovvertire tutti i pronostici. E' chiaro che quando si assiste a partite come questa non sono i (17) punti di distacco a scendere in campo, né solamente le gambe dei giocatori, ma soprattutto la testa e le motivazioni. Ne sa qualcosa l’Inter di tre settimane fa, inibita all’Olimpico da Matri e dalla traversa di Eto’o.

Osservazione: il recente score di risultati conseguito dai bianconeri riecheggia un momento della scorsa stagione juventina quando, il 5 dicembre 2009, gli uomini di Ciro Ferrara inflissero prima un 2-1 all’Inter tra le mura amiche, andando poi a perdere in due occasioni. Soltanto dopo le disfatte subite ad opera di Bari e Catania i bianconeri riuscirono a tornare finalmente alla vittoria grazie al 2-1 successivo inflitto al Parma… Ora, il Parma non sarà certo il Milan, ma non si può far altro che sorridere ottimisticamente a questo piacevole rimando.

Domani toccherà all’Inter, e anche al Napoli: le sfide casalinghe contro Genoa e Brescia sono gli ostacoli rispettivi delle due inseguitrici. Qualora il Milan dovesse continuare a correre nella sua cavalcata facendo della Juve un’altra vittima, i nerazzurri, fieri senza abbattersi, dovranno quantomeno cercare di mantenere invariati i 5 punti che li dividono dalla vetta sino al derby di aprile.

Nel frattempo la squadra di Allegri avrà già disputato anche l’impegno agevole contro il Bari e la scomoda trasferta sul campo del nuovo Palermo targato Serse Cosmi, e chissà con quali esiti. Brescia e Lecce saranno invece per l’Inter le altre due pratiche da archiviare prima di pensare all'attesissima stracittadina milanese.

Ma per adesso, come insegna Leonardo, è inutile fare calcoli. Viviamo piuttosto alla giornata concentrandoci su questo 28esimo turno di Serie A. La prima parola spetta ai cugini (e alla Juventus). A differenza di Moratti, che in settimana ha dichiarato di non aver ancora pensato alla squadra per cui tifare, io posso dirlo: faccio il tifo per la cara Juve, sia chiaro, amica soltanto per i 90 minuti di stasera. Il presidente me lo consentirà.
 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 05 marzo 2011 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri
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