Quattro partite e sarà tempo di riflessioni. Poco ci sarà da decidere qualora non dovesse arrivare la qualificazione in Champions, delusione che all'Inter tutti sperano di poter evitare, mentre bisognerà parlare del futuro di Luciano Spalletti qualora i nerazzurri dovessero centrare il traguardo e prendersi terzo o quarto posto, possibilità che oggi sembra più concreta che remota a meno di clamorosi tonfi.

PRO. I pro e contro dell'esperienza dell'allenatore toscano sono valutabili già ora, che il campionato è agli sgoccioli. Sono gli stessi probabilmente al vaglio della dirigenza interista, proprietà in testa insieme ai responsabili della parte sportiva. Partiamo dai plus che giocano a favore della guida attuale. Il primo, qualora dovesse essere centrato l'obiettivo, sarebbe proprio quello. Tra mille punti di vista che si possono mettere a confronto, ci sarebbe il dato di fatto del traguardo ottenuto. E' quello che è stato chiesto a inizio anno: confermare la zona Champions. Per stare al passo con la Juventus non c'erano armi sufficienti, a meno di miracoli che non sono accaduti. E' giusto riconoscerlo, soprattutto guardando ad anni precedenti in cui quello stesso traguardo europeo non è stato centrato per sei stagioni consecutive, spesso anche per ragioni di investimenti mancati (complice il Fair Play Finanziario). Il secondo aspetto riguarda il gruppo. Nonostante i noti accadimenti, il caso Icardi ma anche il vicinissimo addio a Perisic in inverno o la sospensione di Nainggolan, Spalletti non ha mai dato l'idea di aver perso il controllo del gruppo. La squadra ha sempre giocato per arrivare all'obiettivo, non si è mai avuta l'impressione di una truppa allo sbando o contro la guida tecnica. Non era facile con le premesse di cui sopra, considerando che spesso lo stesso zoccolo duro, con poche aggiunte, ha subito un generale abbassamento delle prestazioni, quando non filotti estremamente negativi (vedi l'anno di Pioli). Terzo e ultimo punto di forza a favore del tecnico, restare con Spalletti significa non dover ricominciare da capo. Il prossimo sarebbe il terzo anno, il secondo in Europa, con una squadra plasmata per il tecnico già dallo scorso anno e che con gli innesti di Godin ed eventualmente Danilo (più gli altri che dovranno arrivare) potrebbe ulteriormente essere cucita addosso alle idee del timoniere.

CONTRO. Dall'altro lato, qualche dubbio rimane. Gli anni senza vittorie cominciano a essere tanti, otto dalla Coppa Italia vinta da Leonardo in panchina e nove dall'ultimo scudetto, nell'anno del Triplete. Per vincere serve ambizione e la società ha il dovere di capire se, da qui a fine stagione, possono aprirsi spiragli per arrivare a tecnici dal curriculum superiore (guardando al mero palmarès personale). Non solo i "liberi" Conte o Mourinho, ma anche chi potrebbe decidere di chiudere un'avventura oggi in corso. E' giusto ponderare tutto, non fare passi più lunghi della gamba ma nemmeno accontentarsi di crescere di un piccolo gradino alla volta per guardare chi vince dal basso in alto. Tanto più, per arrivare al secondo punto di riflessione che gioca a sfavore di Spalletti, che pregi e difetti rispetto allo scorso anno sono rimasti sostanzialmente gli stessi nonostante qualche aggiunta di fondamentale importanza. L'Inter è terza, vero, ma lo è grazie al generale abbassamento della quota Champions. L'anno scorso, con gli stessi punti, sarebbe stata ampiamente fuori a questo punto della stagione e avrebbe avuto ben poche speranze di poter recuperare. In tema di miglioramenti o peggioramenti, anche dal punto di vista tecnico la squadra ripartirà più o meno dalla stessa base: la fase difensiva funziona, dati alla mano, quella offensiva no. L'Inter ha segnato 16 gol in meno del miglior attacco, quello della Juve, arrivata al traguardo già da tempo (al di là della matematica certezza colta solo due weekend fa). Ultimo, ma non ultimo, il caso Icardi ha avuto delle ricadute. L'argentino, tramite l'agente-moglie, assicura che resterà. E' possibile pensare a una nuova stagione con lui e Spalletti nello stesso spogliatoio? Senza offerte concrete per l'ex capitano, anche questa possibilità andrà valutata con grande attenzione.

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Sezione: Copertina / Data: Lun 29 aprile 2019 alle 11:27
Autore: Mattia Todisco
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