La finale di Istanbul l'aveva giocata poco, a causa di un problema muscolare emerso nella semifinale con il Milan. Mkhitaryan partì dalla panchina nell'appuntamento più importante, per poi entrare nella ripresa contro il City. Stavolta l'armeno vuole una storia diversa, per sé e per l'Inter.

Lo sottolinea il Corriere dello Sport, che ricorda appunto la beffa di Istanbul. "Stavolta però è tutto diverso, l'armeno vuole giocarsi al meglio la chance di alzare al cielo con l’Inter il trofeo più importante a livello di club. Tra l'altro quella di sabato prossimo rappresenta per Mkhitaryan la finale per eccellenza, visto che oltre al precedente del 2023 aveva dovuto saltare anche l'atto clou di Europa League nella stagione 2018/2019 per motivi politici, con Chelsea-Arsenal giocata a Baku in un periodo di fortissime tensioni internazionali tra Armenia e Azerbaigian. Oltre a questi due precedenti, il centrocampista però in finale ha anche esultato in passato vincendo a livello continentale sia la Conference League con la Roma nel 2021/22 sia l'Europa League con il Manchester United nel 2016/17".

Ha recuperato energie rimanendo in panchina per tutto l'incontro a Como nell'ultima di campionato e all'Allianz Arena andrà a comporre la mediana titolarissima assieme a Barella e Calhanoglu. Come evidenzia il quotidiano romano, il centrocampista classe 1989 nonostante la sua età è il quarto giocatore di movimento più impiegato di tutta la rosa di Inzaghi, con 3.482 minuti già disputati in tutte le competizioni dietro ad altri tre pilastri come Bastoni (3.836’), Barella (3.717’) e Lautaro (3.643’).  
 

Sezione: Copertina / Data: Lun 26 maggio 2025 alle 08:42 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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