Presente anche Piero Ausilio allo United Onlus Sports in corso questa sera al Gallia di Milano. Evento durante il quale il direttore sportivo dell'Inter si è fermato a rispondere alle domande di Sky Sport. Di seguito le sue parole.
Rappresenta un punto di svolta positivo per la stagione?
"Non penso si debba parlare di svolta in questo momento perché l’Inter sta facendo bene già da parecchi mesi. È normale che oggi vediamo tutti questo ritardo rispetto al Napoli, ma è un caso unico in Europa. C’è una squadra in Italia che ha fatto cose straordinarie, lo ha fatto in Italia e lo ha fatto in Europa. L’unica partita che ha perso l’ha persa contro di noi quindi evidentemente qualcosa di buono siamo riusciti a farla pure noi. Penso che sul cammino dell’Inter sia extra-positivo gà da tanti mesi, abbiamo fatto un buonissimo group stage in Champions League e ci ha permesso di giocarci questo ottavo di finale importantissimo che cercheremo di fare al meglio. Siamo pronti, determinati e preparati ad affrontare una squadra forte e di grande tradizione sia in Champions che in campionato in Portogallo”.
Parlavo di svolta perché attorno a Inzaghi c’è spesso una percezione particolare. Come vive lui questa situazione secondo te?
“Lui è sereno. Siamo assieme a lui tutti i giorni. Sono cose che arrivano da fuori, non da dentro. E succede perché forse sono alte le aspettative. È un’Inter che deve giustamente giocare sempre per vincere, ma dico e ricordo con estremo piacere che l’Inter negli ultimi quattro anni ha sempre avuto grandissima continuità. Secondi, primi, finale di Europa League… Qualcuna la vinci, qualcuna la perdi. Ma abbiamo vinto titoli, siamo sempre lì. Poi se succedono situazioni come quest’anno in cui c’è la straordinarietà di una squadra, bisogna fare i complimenti a chi è più bravo. Noi siamo in linea con quelli che sono i programmi, con questi punti si può ancora lottare per lo scudetto, quest’anno no ma abbiamo ancora la Champions, la semifinale di Coppa Italia, abbiamo vinto la Supercoppa dopo un derby giocato alla grande… Cercheremo di raggiungere questi obiettivi nelle competizioni che abbiamo ancora da disputare”.
In periodo di mercato si dice sempre che l’Inter deve vendere. Poi queste cessioni non avvengono. Che paletti avete?
“Il termine più giusto che è stato usato tantissime volte anche da Marotta è ‘sostenibilità’. Dobbiamo usare delle regole, del Fair Play per esempio, che valgono per l’Inter come per gli altri. Regole che ci impediscono spesso di poter liberare tutta la nostra fantasia e fare mercato come vorrebbe qualsiasi direttore sportivo ovvero quello di comprare i migliori giocatori del mondo e fare una squadra forte. Noi dobbiamo tenere conto di tante cose, c’è un aspetto economico da tenere in considerazione e di cui non si può fare a meno e cerchiamo di fare le squadre secondo il concetto di sostenibilità. Si vende e si compra, è vero che ultimamente abbiamo più venduto che comprato, ma abbiamo anche preso qualche colpo a zero. Al di là di Skriniar che ha preso questa decisione, non va dimenticato che nell’Inter scendono in campo 6-7 giocatori arrivati a zero, cosa che ci va riconosciuta”.
L’Inter non ha avuto grande credito per quello che ha fatto. Riuscire ad essere nella sostenibilità e continuare a vincere e mantenerla competitiva non è motivo di grande orgoglio?
“Sono d’accordo con te. È normale che non possiamo fare le squadre secondo alcune logiche di alcuni nostri competitor europei. Basta vedere ciò che fanno certe società più piccole, che in posizioni deficitarie hanno comunque speso tanti milioni di euro per costruire le loro rose, cosa che noi non possiamo fare. Il che non significa non essere capaci di fare squadre competitive, ci metteremo più idee e fantasia. Abbiamo un gruppo di scout che lavora molto bene un ottimo settore giovanile, Dimarco è un prodotto del nostro vivaio, che ogni anno mette a disposizione risorse. Cercheremo di rinforzare queste situazioni, si può migliorare in tutto. Non per forza bisogna spendere cento milioni ogni anno per fare squadre forti, in Italia non ce lo possiamo permettere. Mi permetto di allargare il discorso anche alle nostre consorelle, perché è un discorso che vale per tutti. Cercheremo di essere bravi e competitivi usando le nostre risorse. Il fatto di aver perso Skriniar non ci ha fatto bene, perché avremmo voluto continuare con lui. Però è una decisione che ha preso e che avrà ponderato. Noi siamo convinti che ci saranno altre opportunità, magari di giovani, che ci renderanno comunque ancora forti e competitivi perché l’Inter continuerà a cercare sempre di vincere, mai di traghettare”.
Novità sui rinnovi? E Lukaku cosa deve fare per convincervi a restare?
“Deve fare ciò che sta facendo già da qualche mese. Superato l’infortunio, si è messo a lavorare molto bene, è determinato e concentrato sul lavoro e sulle prestazioni. Lo vedo in continua crescita e molto, molto vicino alla condizione migliore. Sono convinto che lo dimostrerà presto, come sta già facendo. Nelle ultime partite ha dato un contributo importante alla squadra, lui come gli altri devono preoccuparsi del campo e delle partite che abbiamo in programma. Mercoledì abbiamo una gara di Champions e questo deve esserci nella testa di tutti: società e calciatori. Poi non ti nego che abbiamo iniziato a parlare con qualche ragazzo per l’eventuale rinnovo, ci sono negoziazioni in atto e sono convinto che a breve per qualcuno cominceranno ad esserci novità positive”.
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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