"Nessuno strappo, sia chiaro. Ma stavolta, a differenza di quanto accaduto a Genova di fine ottobre, più che la rabbia per la prestazione personale, l’atteggiamento di Lautaro era di chiaro disappunto per la scelta del tecnico. Quasi a voler dire: «Ma come, fai uscire me quando ancora non siamo riusciti a segnare?»". Questa la ricostruzione della Gazzetta dello Sport a riguardo del disappunto mostrato dal Toro nel momento del cambio nel finale contro lo Shakhtar. Una rabbia 'sana' quella dell'argentino, rabbia mista a frustrazione per non aver concretizzato le quattro occasioni capitategli nel corso del match (una traversa, un sinistro alto, un colpo di testa centrale e un colpo al volo finito lontanissimo dai pali).

"Per uno ipercritico con se stesso come il Toro, l’eliminazione scotta ancora di più - sottolinea la Gazzetta -. Come l’amarezza per essere andato ancora una volta a tanto così dal gol che avrebbe cambiato con ogni probabilità le sorti della stagione. Già, perché la Champions è la competizione più esclusiva e più desiderata da tutti i campioni. Ed è anche uno dei motivi per cui Lautaro aveva fatto più di un pensierino al trasferimento al Barcellona. Giocare accanto all’amico Messi gli avrebbe permesso sicuramente di vivere in maniera diversa l’avventura europea e di avere più chance di arrivare fino in fondo. Almeno sulla carta, visti i tanti guai che stanno vivendo in questo momento i catalani, comunque qualificati con largo anticipo agli ottavi di finale".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 11 dicembre 2020 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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