Dal ko con l'Eintracht al trionfo col Milan: tutto in 72 ore. E grande merito va dato a Luciano Spalletti secondo la Gazzetta dello Sport: "Il vero vincitore del derby è stato Luciano, che non a caso si è preso subito le sue personali rivincite, con i riferimenti all’Ultima cena da rinviare - si legge -. Prenotare ristoranti a lunga scadenza, in casa Inter, può rimanere un azzardo, perché la situazione resta fluida. Ma il presente dell’allenatore è sicuramente cambiato: la crisi che poteva aprirsi è archiviata, la classifica è nuovamente confortante, le redini della squadra sono nelle mani del tecnico".

La rosea spiega le ragioni alla base del riscatto interista. "Spalletti ha definito la sconfitta con l’Eintracht «l’inizio della vittoria del derby», perché ha saputo trasformare quella delusione in motivazione - sottolinea la Gazzetta -. Per riuscirci ha lavorato in primis sul fronte psicologico, ormai cosciente che nel gruppo nerazzurro è sempre la prima fonte di trionfi o disastri. E allora niente processi dopo l’eliminazione europea, perché non c’era tempo per recriminazioni e correzioni. Meglio cancellare tutto, archiviarlo nel cassetto delle gare giocate in emergenza e nate male: così è riuscito a alleggerire la testa dei giocatori. Per lo stesso motivo le dichiarazioni pre-derby sono state tranquille, toni bassi, attento a evitare ogni polemica. Le tensioni accumulatesi sui suoi uomini erano già al livello di guardia. Meglio non alimentarne altre. Per convincerli che quella di giovedì non era la vera Inter, poi, niente video motivazionali. Meglio una partita: e così la squadra si è rivista la vittoria nel derby di andata. Lucio ha sottolineato che otto uomini sarebbero stati gli stessi. Un modo per dire che si poteva fare, si poteva ripetere. Dei tre assenti due sono stati sostituiti ruolo per ruolo: D’Ambrosio per Vrsaljko (non una novità) e Lautaro per Icardi (successione diventata investitura). La terza variazione è stata Gagliardini per Nainggolan, ma qui qualcosa andava spostato sullo scacchiere. Ed è arrivata la mossa vincente, con Vecino avanzato dietro a Lautaro, fra le due linee nemiche. Gattuso e il Milan si aspettavano un 4-3-3 a specchio, si sono trovati la garra charrua alle spalle dei centrocampisti, con campo da correre davanti. Quegli strappi alla Nainggolan, un altro spostato lì con una intuizione diventata permanente, hanno fatto male. Hanno ribaltato prospettive e diventeranno opportunità in futuro".

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 19 marzo 2019 alle 09:23 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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