Lunga intervista del Corriere dello Sport ad Adriano Galliani, ancora raggiante per la promozione in Serie A del suo Monza.

 
In effetti il calcio italiano si augurava la promozione del Monza proprio perché convinto che avreste messo di nuovo in circolo decine di milioni. Del resto proprio lei si definisce «spendaccione» .  
"Ho contato 165 messaggi di procuratori. Li ho segnati tutti con l’asterisco".  
 
Due giorni fa si è ripresentato in Lega. Come l’ha trovata? Come nel 2017 o, nel frattempo, si erano venduti anche le sedie?  
"Non hanno venduto proprio nulla".  
 
In tutti i sensi, aggiungo.  
"Ho visto qualche faccia nuova e altre che conoscevo da decenni. Mi sono presentato così: “Sono il giovane dirigente di una società neopromossa e sono qui per imparare”, suscitando qualche risata. Ho detto due parole in tutto perché i temi all’ordine del giorno erano relativi alla stagione ‘21-’22. Si è parlato anche della prossima, chiaro, in particolare della vendita dei diritti esteri".  
 
Un disastro: se va avanti così la Premier si pappa l’intera torta. Mi risulta che in 50 Paesi su 55 i diritti del calcio inglese costino più di quelli del campionato nazionale.  
"I vertici della Lega vivono questa situazione come un problema, un enorme problema. Sui domestici siamo messi bene, ma sugli esteri si è verificato un tracollo. Adesso la Lega ha aperto un paio di sedi fuori dall’Italia, l’intenzione è quella di rilanciare il campionato. Anche la Liga, non solo la Premier, rappresenta una concorrenza temibile".  
 
Lei è un esperto di diritti televisivi. Si dice che nell’ultimo campionato si sia registrato un notevole calo degli ascolti.  
"Si deve arrivare a un sistema di rilevamento più completo, che tenga conto dei locali pubblici e delle seconde case. Inoltre è necessario ampliare l’offerta a più piattaforme, il calcio deve essere fruibile da tutti i device".  
 
Ha già stabilito un budget per la A? E ricorda quanti giocatori le sono serviti per raggiungerla?  
"Il budget lo farò in questi giorni, mi aspetta una full immersion estiva che non prevede weekend ma solo week. Cambieremo tanto, come abbiamo sempre fatto, per adeguare la rosa alla categoria. Le regole sono chiare: 17 giocatori, tre dei quali extracomunitari, più quattro italiani e quattro provenienti dal settore giovanile. Avendo una storia così frammentata, l’unico ex praticabile è verosimilmente Pessina, Matteo, al quale voglio bene. Ma non mi sembra un acquisto realizzabile. Le altre squadre avranno 25 in rosa, noi obbligatoriamente 21 più tanti over 2000. Punteremo comunque sui giovani, non sui nomi che leggo in questi giorni".  
 
Trascorrerà altre domeniche con, anzi contro Allegri, Mourinho, Spalletti, Agnelli, De Laurentiis, Lotito…  
"Max è un fratello, Mou un’icona, un vincente, ha la storia dentro. Sarà bello confrontarsi con Juve, Inter, Milan, Napoli, Roma". 

Sezione: Rassegna / Data: Gio 09 giugno 2022 alle 11:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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